Un commercialista salentino è attualmente sotto processo per una presunta truffa di oltre 44.000 euro ai danni di due sorelle. Il Tribunale di Lecce, presieduto dal giudice Giovanna Piazzalunga, è il teatro di questa complessa vicenda giudiziaria. G.C.P., un 50enne di Muro Leccese, che ha scelto di affrontare il processo nonostante fosse già stato condannato in via penale. La sentenza è attesa per i primi di maggio.
Il caso ha preso avvio dalla denuncia di una delle sorelle, la quale sostiene di essere stata ingannata dal commercialista. L’accusa, che sta ora al centro del dibattito giudiziario, è quella di aver gestito impropriamente l’incarico affidatogli per regolare delle pratiche burocratiche riguardanti la liquidazione del trattamento di fine servizio destinato al fratello defunto, di cui le due donne erano eredi universali.
Secondo l’accusa, il commercialista avrebbe fornito all’ente di previdenza sociale due diversi codici IBAN, facendo confluire parte dei fondi su un conto a lui intestato. Si parla di una somma significativa: 44.000 euro, di cui il commercialista si sarebbe appropriato. Il reato contestato è di truffa aggravata, specialmente grave in quanto commessa ai danni di persone ultraottantenni e in situazioni di vulnerabilità.
Le indagini sono partite subito dopo la denuncia, con l’ultima operazione di accredito datata 16 novembre 2016. Ad assistere la sorella denunciante è l’avvocato Roberto Cece del Foro di Roma. Dall’altra parte, la difesa di G.C.P. è stata inizialmente affidata all’avvocata Stefania Gemma, sostituita poi dal collega Gianni Gemma, che sostiene come parte dei fondi fossero stati effettivamente incassati regolarmente.
