La famiglia, di un uomo di settant’anni, deceduto pochi giorni dopo un intervento chirurgico a causa di una complicanza post-operatoria (non gestita tempestivamente presso l’ospedale “Vito Fazzi” di Lecce), assistita dagli avvocati Alessandra De Benedittis e Riccardo Renna, ha ottenuto un risarcimento complessivo superiore a 600mila euro, dopo che il Tribunale civile di Lecce ha accertato una grave responsabilità per colpa di organizzazione imputabile all’amministrazione sanitaria locale.
L’uomo era stato ricoverato nel reparto di Cardiologia dell’ospedale per sottoporsi a un delicato intervento, lo stesso se pur eseguito correttamente, ha visto il verificarsi di una complicanza post-operatoria, degenerata a causa dell’impossibilità di praticare un intervento salva-vita in tempi rapidi, poiché tutte le sale operatorie erano occupate per interventi programmati.
I fatti sono stati denunciati dai familiari della vittima alla magistratura penale, ma il giudizio si è concluso con l’assoluzione di tutti gli imputati. Il 7 maggio scorso, il Tribunale civile di Lecce, invece, ha accolto la domanda di risarcimento per danni proposta dalla vedova e dai figli del paziente deceduto.
Secondo la sentenza, “qualora determinate sale operatorie siano occupate per l’esecuzione di interventi programmati, debbono essere riservate, ossia libere e pronte all’uso, in misura congrua, anche sale operatorie per la cura delle possibili emergenze, tanto più che, nella specie, la prestazione pretesa era richiesta al principale ospedale del capoluogo salentino, con un bacino di utenza di centinaia di persone”.