Arresto del 17enne non convalidato

L'arresto di un 17enne di Ugento, accusato di tentato omicidio, non è stato convalidato. Il giovane sarà invece collocato in una comunità per un programma educativo e formativo.

L’arresto del 17enne di Ugento, responsabile dell’accoltellamento di un amico più grande di un anno, non è stato convalidato. La giudice per le indagini preliminari, ha deciso di collocare il giovane in una comunità dove inizierà attività rieducative e formative.

L’aggressione è avvenuta il 22 maggio, quando il giovane ha ferito il suo ex compagno di classe con un coltello lungo venti centimetri. Il 17enne, ha dichiarato di aver impugnato il coltello per difendersi da un’aggressione imminente. Tuttavia, le indagini condotte dai carabinieri del paese, hanno evidenziato che il giovane avrebbe attaccato il suo amico per ben tre volte, tentando di colpirlo al cuore. La vittima è riuscita a deviare i fendenti grazie ai suoi riflessi pronti, evitando così lesioni fatali.

La vittima ha dichiarato più volte ai carabinieri di essere stata fortunata a rimanere in vita, poiché l’intenzione del suo aggressore era chiaramente quella di ucciderlo. Questa versione è stata confermata dal referto medico del pronto soccorso dell’ospedale di Casarano, dove sono state rilevate lesioni compatibili con i fendenti. Subito dopo l’aggressione, si sarebbe verificata una colluttazione prima che l’aggressore fuggisse, gettando il coltello in un terreno adiacente, dove è stato ritrovato dai militari.

Dopo il ferimento, la vittima sarebbe stata minacciata di non denunciare l’accaduto ai carabinieri, altrimenti sarebbe stata uccisa. Le verifiche successive hanno rivelato che l’aggressore aveva già minacciato il suo rivale nei giorni precedenti. Dai social, è emerso un messaggio piuttosto eloquente, salvato dalla madre della vittima.

Nonostante la pm Paola Guglielmi avesse richiesto la custodia cautelare in carcere, l’arresto del giovane non è stato convalidato. La decisione della giudice Liaci si è basata sulla mancanza dello stato di flagranza o della quasi flagranza al momento dell’arresto. Il 17enne sarà quindi collocato in una comunità, dove avvierà attività educative e formative, monitorando anche i rischi legati al possibile uso di sostanze stupefacenti.

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