Ieri sera, intorno alle 23, Michele Scalese, segretario del circolo “De Benedetto” del Partito Democratico di Noha, frazione di Galatina, ha fatto una scoperta scioccante. Entrando nella storica sede per raccogliere materiale per la campagna elettorale in vista delle elezioni europee, si è trovato di fronte a una scritta offensiva: “Meglio leghista che comunista e frocio”. La frase, scritta a caratteri cubitali su una parete, rappresenta un attacco vile e gratuito, non solo politico ma anche personale e umano. Scalese ha subito denunciato l’accaduto sui social media, esprimendo tutta la sua amarezza e indignazione, mettendo in evidenza le paure e le sofferenze che molte persone devono affrontare quotidianamente. La vicenda non è stata presa alla leggera. Carabinieri e polizia sono intervenuti prontamente sul posto, e le indagini sono ora nelle mani degli investigatori del commissariato di Galatina. L’obiettivo è identificare e punire i responsabili di questo gesto intollerante e violento.
Anche Salvatore Piconese, ex segretario provinciale del PD e attualmente componente della direzione regionale del partito, ha espresso la sua solidarietà a Scalese e al circolo di Noha. Ha descritto la scritta come un “atto di squadrismo politico” che richiama ai periodi più bui della storia italiana, sottolineando quanto il clima politico attuale sia avvelenato dalle forze reazionarie della destra.
È fondamentale che episodi come quello di Noha non vengano sottovalutati o banalizzati. Serve una risposta ferma e collettiva per contrastare l’intolleranza e promuovere una cultura del rispetto e della convivenza pacifica.