Individuato il mandante degli atti intimidatori contro le giudici Mariano e Ruggiero

Pancrazio Carrino, già detenuto e affiliato al clan mafioso Lamendola-Catanna, è stato identificato come il mandante di gravi atti intimidatori contro le giudici Francesca Mariano e Carmen Ruggiero, nonché minacce al direttore di TeleNorba Vincenzo Magistà

polizia

Le indagini condotte dalla Squadra Mobile di Lecce, sotto la guida del vice questore Fabrizio Gargiulo, e dalla SiSco, diretta dal commissario capo Fabio Russo, in coordinamento con la DDA di Potenza, hanno portato alla luce il coinvolgimento di Pancrazio Carrino. Quest’ultimo è ritenuto responsabile di sei episodi di violenza e minaccia avvenuti nell’arco di sette-otto mesi, culminati il 2 febbraio scorso con un macabro gesto: la testa decapitata di un capretto, con un coltello conficcato, lasciata davanti all’abitazione della Gip Mariano.

Nonostante le indagini meticolose e la mancanza di immagini efficaci di videosorveglianza, il procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Potenza, Francesco Curcio, ha chiarito che le indagini sono ancora in corso per identificare l’esecutore materiale del gesto. Tuttavia, ci sono pochi dubbi sul fatto che il mandante sia stato proprio Carrino, che aveva già manifestato l’intenzione di aggredire i giudici che indagavano sulle sue attività criminali.

Uno degli episodi che avrebbe scatenato l’odio di Carrino è stato un grave atto di violenza contro la sua ex fidanzata, che ha attirato critiche e ostilità anche all’interno del suo stesso clan. Questo evento avrebbe portato il clan a “vigilare” Carrino. Oltre all’episodio del capretto, Carrino è accusato di altre condotte intimidatorie: nell’agosto scorso, avrebbe simulato l’intenzione di collaborare con la giustizia al solo scopo di avvicinarsi alla Pm e accoltellarla durante un interrogatorio, un proposito sventato dalla Polizia Penitenziaria che ha sequestrato l’oggetto contundente.

Carrino avrebbe anche consegnato agli agenti del carcere un punteruolo artigianale, che, secondo quanto dichiarato, sarebbe stato utilizzato per altre minacce. Le intimidazioni sono state scritte in lettere indirizzate ai giudici e alla redazione di TeleNorba, con il direttore Vincenzo Magistà come bersaglio. Le perizie grafologiche e i riscontri del DNA sulla carta hanno confermato che Carrino è l’autore di queste lettere.

Attualmente, Pancrazio Carrino è indagato per violenza e minaccia aggravata dal metodo mafioso. Le autorità continuano a lavorare per garantire che giustizia sia fatta e per proteggere coloro che sono stati minacciati dalle sue azioni.

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