Salvemini su Facebook: “Sono stati anni bellissimi”

Con un post su Facebook, Carlo Salvemini, ormai ex sindaco di Lecce, saluta la città.
“Ho svuotato la stanza da dove per sei anni e mezzo ho servito la mia città
Ho salutato con inevitabile commozione i miei più stretti collaboratori che ho ringraziato per quanto mi hanno dato in questa esperienza.
Ho attraversato i corridoi di Palazzo Carafa con trolley di documenti e ricordi e mi sono lasciato alle spalle l’esperienza più intensa della mia vita.
Esco diverso da come sono entrato. Un vecchio adagio politico dice: nelle stanze del potere solitamente si entra col massimo della popolarità ed il minimo di conoscenza e si esce col minimo di popolarità ed il massimo di conoscenza.
In parte è stato così anche per me,
che pure avevo esperienza politica amministrativo e sono stato
sconfitto per poco.
Ho risposto a tutti i messaggi e telefonate ricevute: amici, sostenitori, cittadini comuni, funzionari pubblici, sindaci d’italia, leaders politici, dirigenti ANCI, giornalisti.
un’onda di attestazione di stima e considerazione che mi ha emozionato per la sua oggettiva spontaneità e sincerità.
Ho organizzato una trasferta a milano con jac per assistere ad un concerto di un musicista americano che naturalmente non conosco. Abbiamo momenti tutti per noi da recuperare.
Mi sono seduto alla mia scrivania in azienda, al lavoro che mi ha dato soddisfazioni e indipendenza fino ai 50 anni. si pensa sempre che chi indossa la fascia tricolore sia un professionista della politica. Non è così. Per fare il sindaco serve dedizione assoluta che non consente di occuparsi di altro. Ora che l’esperienza è conclusa si torna lì dove si è stati nella vita precedente.
Ho abbracciato i miei più importanti compagni di questo lungo viaggio iniziato per alcubi nel 2010 (siamo partiti da lontano, si) e che ci ha visti sempre uniti sino all’impegno più prestigioso. A loro ho chiesto molto ed ottenuto certamente di più di quanto sono riuscito a restituire. Di questo li ho ringraziati con gli occhi umidi.
Ho cominciato a provare quel sollievo che deriva dalla consapevolezza che da oggi non sarò più giudicato, criticato, valutato, deriso, offeso, consigliato h24.
Poco a poco l’attenzione si sposterà verso altri bersagli.
Ho ragionato su come chiudere questa settimana apertasi lunedi col risultato del ballottaggio. Mi serve ancora qualche ora per decidere cosa organizzare per ribadire e ricordare che abbiamo perso ma
non ci sentiamo persi. perché la nostra casa è sempre la città.
Insomma si va avanti, in tutte le direzioni possibili: quelle personali, professionali, collettive, politiche.
Perché è solo nel futuro che possiamo andare.
“Il passato non si cambia, ma se si cambia il presente si finisce per cambiare anche il futuro.”
Grazie di tutto, sono stati anni bellissimi”.
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