La sanità pubblica salentina è in una condizione critica e necessita di un intervento immediato. Nonostante gli sforzi del governo nazionale per coinvolgere il settore privato nella risoluzione delle lunghe liste d’attesa, gli ospedali locali sono sempre più in difficoltà. In particolare, il pronto soccorso di Lecce è spesso gestito da un solo medico, che deve fronteggiare un numero crescente di pazienti, soprattutto durante la stagione turistica.
L’ospedale di Gallipoli si trova in una situazione particolarmente preoccupante, come evidenziato dalla denuncia dell’FP-CGIL. La grave carenza di personale medico nel reparto di Anestesia e Rianimazione potrebbe portare alla chiusura del reparto stesso proprio nel periodo estivo, un momento di massima affluenza.
L’attività della sala operatoria è già stata ridotta, riservandola quasi esclusivamente alle urgenze, con un conseguente allungamento dei tempi di attesa per gli interventi programmati. Il PO di Gallipoli, un DEA di I livello con reparti di Chirurgia, Cardiologia e Ortopedia, oltre a un punto nascita, non può permettersi di ridurre ulteriormente il numero di Anestesisti e Rianimatori. Inoltre, la presenza della camera iperbarica, fondamentale per un ospedale situato in una zona marina, rende ancora più critico il mantenimento di un adeguato numero di personale specializzato.
L’adozione di soluzioni temporanee, come la Pronta Disponibilità, non risolve il problema della carenza di personale medico e mette a rischio la gestione clinica dei pazienti in tutto il presidio. Secondo quanto riportato da Floriano Polimeno, è indispensabile un intervento risolutivo e tempestivo per evitare ulteriori peggioramenti.
La situazione critica degli ospedali del Salento riflette una problematica più ampia che affligge la sanità pubblica italiana. Le istituzioni devono agire rapidamente per garantire la sicurezza e la salute dei cittadini, specialmente in un periodo di alta affluenza turistica che mette ulteriormente sotto pressione il sistema sanitario locale.