Niko Piteo, è stato arrestato per aver cercato di uccidere Carlo Carretta, sparandogli tre colpi di pistola. L’incidente, avvenuto durante una lite, ha portato Carretta in condizioni critiche all’ospedale, mentre Piteo è attualmente detenuto.
Durante l’udienza di convalida dell’arresto, ha dichiarato di aver sparato per legittima difesa. Secondo il suo racconto, Carretta avrebbe estratto un oggetto che sembrava un’arma, provocando il giovane a reagire per proteggersi. La pistola calibro 7.65 utilizzata da Piteo era legalmente detenuta.
Gli avvocati difensori di Piteo, hanno sostenuto che il loro assistito ha agito per paura di essere a sua volta colpito. Nonostante la convalida dell’arresto, la giudice Fedele ha rigettato la richiesta del pm Mastroniani di applicare misure cautelari, considerando che Piteo si è costituito volontariamente e ha consegnato l’arma ai carabinieri.
Il conflitto tra i due uomini è iniziato la mattina stessa dell’incidente, quando Piteo, accompagnato dalla moglie e dalle figlie, ha incontrato Carretta presso un distributore di benzina in via Lecce. Carretta avrebbe provocato Piteo senza alcun motivo apparente, richiedendo l’intervento della polizia.
Successivamente, nel pomeriggio, Carretta si è recato più volte nei pressi dell’abitazione di Piteo in viale Europa, continuando a minacciare e provocare il giovane. Quando Carretta è sceso dalla sua BMW e si è avvicinato a Piteo con un gesto che lasciava presagire la presenza di un’arma, Piteo ha reagito sparando.
La condizione di Carretta rimane critica a causa di un’infezione provocata dai proiettili, che ha causato febbre alta. È attualmente ricoverato presso l’ospedale Fazzi, con i familiari in apprensione assistiti dall’avvocata Speranza Faenza.
Nel frattempo, gli avvocati di Piteo hanno chiesto la non convalida dell’arresto e l’assenza di misure cautelari, poiché non esiste il rischio di inquinamento probatorio, dato che il giovane si è presentato spontaneamente in caserma.