Condannato a sette anni e mezzo per abusi e danneggiamenti a Porto Cesareo

Un uomo di Porto Cesareo è stato condannato a sette anni e mezzo per una serie di abusi e violenze contro la sua ex compagna, scoperti grazie a un episodio di danneggiamento

tribunale

Un 28enne di Porto Cesareo è stato condannato a sette anni e mezzo di reclusione per numerosi abusi e violenze contro la sua ex compagna, concludendo un processo che ha fatto emergere dettagli inquietanti.

La dinamica degli eventi

Il 21 agosto 2023, il giovane è stato arrestato dai carabinieri dopo aver danneggiato l’auto della sua ex fidanzata con una mannaia da macelleria, nei pressi del bar dove lei lavorava. Questo episodio ha permesso di scoprire una serie di abusi precedenti, iniziati durante la loro convivenza tra settembre 2020 e febbraio 2021.

Il verdetto del tribunale

La prima sezione penale del tribunale di Lecce, presieduta da Fabrizio Malagnino, con i giudici Marco Marangio Mauro e Maddalena Torelli, ha emesso la sentenza. La richiesta della procuratrice Erika Masetti era di dieci anni e mezzo, ma il tribunale ha optato per una condanna inferiore. Tra i reati contestati: sequestro di persona, maltrattamenti, violenza sessuale e danneggiamento. L’imputato è stato assolto dal reato di sequestro di persona per difetto di querela, su sollecitazione dei suoi avvocati, Riccardo Giannuzzi e Stefano Prontera.

Le testimonianze della vittima

Durante l’inchiesta, la donna ha raccontato che l’uomo, spesso sotto l’effetto di sostanze stupefacenti, le impediva di avere contatti con familiari e amici, la chiudeva in casa e le sequestrava il cellulare. In più occasioni, l’avrebbe costretta ad avere rapporti sessuali contro la sua volontà. Questi comportamenti violenti e prevaricatori sono stati confermati durante il processo, portando alla condanna del 28enne.

Risarcimenti e prospettive future

La sentenza ha imposto all’imputato il pagamento di una provvisionale di 50mila euro alla vittima, con il resto del risarcimento da determinarsi in separata sede. L’avvocata Stefania Mercaldi, rappresentante della parte civile, ha accolto con soddisfazione la decisione del tribunale. Una volta rese note le motivazioni della sentenza, previste entro novanta giorni, i legali dell’imputato valuteranno un possibile ricorso in appello. Attualmente, l’uomo si trova agli arresti domiciliari in una comunità.

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