Rotiglio morto durante un incendio, il dolore e la rabbia del governatore Emiliano

L'operaio Arif morto nel Brindisino mentre cercava di salvare dalle fiamme un grande ulivo. Tra pochi mesi sarebbe andato in pensione

incendio

E’ morto mentre stava tagliando un grosso ramo di ulivo, nel tentativo di impedire che si propagasse ulteriormente l’incendio che ha colpito un’area di campagna a Ceglie Messapica, nel Brindisino. Durante le operazioni una parte dell’ulivo ha ceduto e lo ha colpito violentemente, uccidendolo.

Mario Rotiglio, 66 anni, era un dipendente dell’Arif, Agenzia regionale pugliese per le attività irrigue e forestali. A nulla sono valsi i soccorsi dei colleghi, dei vigili del fuoco che stavano operando nella zona e del personale sanitario. Nell’incidente altri due colleghi sono rimasti feriti, in modo fortunatamente lieve.

Mario Rotiglio, originario di Ostuni, tra pochi mesi sarebbe andato in pensione. Un fatto che aumenta il dolore e il rammarico per una morte assurda. L’ennesima di personale al lavoro per spegnere incendi.

Il governatore della Puglia, Michele Emiliano, ha parlato di un “dolore lancinante”. E si è scagliato nei confronti di chi, “per dolo o colpa grave, scatena questi incendi senza poi ragionare sui gravi rischi per la salute e per l’incolumità ai quali sono esposte tutte le persone che ogni giorno intervengono per spegnere il fuoco e mettere in sicurezza le aree”.

Anche l’Arif, nell’esprimere dolore e cordoglio alla famiglia per la morte dell’operaio, ha ricordato i rischi corsi dagli operatori per colpa di chi provoca incendi.

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