Il tragico evento si è verificato il 21 aprile 2022, quando un operatore del 118 ha trovato il corpo dell’uomo in un giardinetto vicino al pronto soccorso. L’indagine ha stabilito che si trattava di suicidio, ma ha evidenziato gravi negligenze nel monitoraggio del paziente, ritenuto a rischio.
Dopo la denuncia dei familiari, la Procura ha inizialmente iscritto nel registro degli indagati un medico e tre infermieri. L’indagine ha poi ampliato la lista a nove persone, tra cui due psichiatri e quattro direttori dell’ospedale. Questi ultimi sono accusati di non aver predisposto posti letto per pazienti psichiatrici affetti da Covid, come raccomandato dal Ministero della Salute e dalle linee guida regionali.
Rodolfo Rollo e Roberto Carlà, all’epoca direttore generale e direttore sanitario dell’Asl di Lecce, insieme a Carlo Sabino Leo e Antonio Pastore, direttore e direttore amministrativo del “Fazzi”, sono accusati di responsabilità colposa per morte in ambito sanitario. Secondo l’accusa, non avrebbero attivato i posti letto necessari nel reparto di psichiatria, nonostante la raccomandazione ministeriale del 2008 e una nota regionale del gennaio 2022.
Il pubblico ministero Massimiliano Carducci ha sottolineato come il paziente, già noto per disturbi psichiatrici e una storia familiare segnata da suicidi, avrebbe dovuto essere trasferito in una struttura idonea, come l’ospedale “Perrino” di Brindisi.
Gli indagati, ora, avranno venti giorni di tempo per produrre memorie, acquisire gli atti dell’inchiesta e chiedere di essere interrogati per chiarire la propria posizione. Tra gli avvocati che li assistono ci sono Raffaele Benfatto, Luigi Covella, Andrea Starace, Luigi Piccinni, Salvatore Cristian Surdà, Ilario Manco, Diego Cisternino e Maurizio Memmo.