Giuseppe Calcagnile, è stato rinviato a giudizio dalla giudice Giulia Proto per l’aggressione a Cristian Salierno. L’episodio risale al 18 febbraio 2024, quando Salierno fu ferito con due colpi di pistola nei pressi del bar “New Caffè dell’Angolo” in viale Grassi. Calcagnile, inizialmente incarcerato, è ora agli arresti domiciliari.
L’avvocato difensore Lucia Longo ha presentato istanza di patteggiamento, che sarà valutata da un giudice per le indagini preliminari. Salierno, assistito dall’avvocata Mariangela Calò, aveva subito minacce e pestaggi a causa di una relazione sentimentale che non era gradita a qualcuno nel quartiere.
La notte dell’aggressione, Calcagnile, infuriato e temendo per l’incolumità del figlio, decise di vendicarsi. Salì su uno scooter, armato di pistola, e raggiunse Salierno e il suo complice vicino al bar. Secondo le dichiarazioni rilasciate alla polizia, Calcagnile voleva solo intimidire i suoi aggressori e non aveva intenzione di ucciderli.
Salierno fu colpito alle gambe, mentre il complice riuscì a scappare e rifugiarsi in bagno. Calcagnile fuggì, ma fu rapidamente catturato e arrestato con l’accusa di lesioni personali gravissime e detenzione di arma. Salierno, trasportato in ospedale, fu successivamente dimesso.
La vicenda ha suscitato grande attenzione a Lecce, evidenziando una situazione di tensione e violenza nel quartiere. La richiesta di patteggiamento a tre anni di reclusione, sostenuta dal pm Alberto Santacatterina, potrebbe concludere questa vicenda giudiziaria, ma resta da vedere se sarà accolta dal giudice per le indagini preliminari.