Vincenzo Stranieri, noto ex boss della SCU soprannominato “Stellina” a causa di un tatuaggio a cinque punte sulla fronte, è stato arrestato a Porto Cesareo per aver trasgredito la sorveglianza speciale alla quale era sottoposto dal marzo scorso. L’uomo, originario di Manduria, aveva l’obbligo di rimanere nel proprio comune di residenza per cinque anni.
Davanti al giudice per le indagini preliminari del tribunale di Lecce, Stranieri ha giustificato la sua presenza a Porto Cesareo come un errore, dichiarando di essersi “perso” mentre cercava di raggiungere una donna a Torre Colimena, una frazione di Manduria. Il suo racconto, però, non ha convinto il giudice, che ha sottolineato l’incoerenza della versione fornita dall’ex boss.
Secondo Stranieri, mentre seguiva la donna a bordo della sua Alfa 156, avrebbe vagato per un’ora tra le strade secondarie, finendo per sbaglio in località Corti Veteri, sulla provinciale 359. Qui, intorno alle 19, è rimasto coinvolto in un incidente stradale con una Nissan Qashqai. Tuttavia, diversi elementi hanno destato sospetti sul reale motivo della sua presenza fuori dal comune di residenza.
Il giudice ha infatti rilevato che Stranieri circolava senza patente di guida né documento di riconoscimento, senza cellulare, su un’auto priva di revisione e assicurazione. Inoltre, nell’abitacolo del veicolo sono stati trovati un coltello con una lama di otto centimetri e un piede di porco lungo sessanta centimetri. Stranieri ha cercato di minimizzare la pericolosità degli oggetti rinvenuti, affermando che il piede di porco era uno strumento da lavoro dimenticato nell’auto.
Nonostante le spiegazioni fornite, il giudice ha ritenuto inverosimile la ricostruzione dell’ex boss, evidenziando come la presenza di tali strumenti e l’assenza di documenti e mezzi di comunicazione fossero indicativi di un possibile tentativo di eludere l’identificazione e la programmazione di attività criminali. Il gip ha quindi stabilito che la gravità del rischio di reiterazione di reati giustificasse la custodia cautelare in carcere, mantenendo Stranieri dietro le sbarre.