Per quasi vent’anni, una donna residente in un comune del Salento, ha vissuto un vero e proprio incubo. Il marito, l’ha sottoposta a continui maltrattamenti, umiliazioni e violenze fisiche. L’ultimo episodio di violenza, ha portato all’arresto dell’uomo, che ora si trova agli arresti domiciliari con l’applicazione del braccialetto elettronico.
Nonostante la sua condizione di disabilità e un recente intervento alla gola, l’uomo pretendeva che la moglie svolgesse tutte le faccende domestiche, svegliandosi ogni giorno all’alba per pulire e cucinare. Ogni tentativo di sottrarsi a queste imposizioni veniva punito con insulti e minacce.
L’ultimo episodio, quello del 24 agosto ha visto l’uomo afferrare la moglie per il collo, cercando di soffocarla infilando la sua testa nel camino. Nonostante l’intervento dei carabinieri, allertati da un parente, non si è fermato, scagliandosi anche contro un militare, colpendolo al viso con una scala e un pugno. Questo ha aggravato la sua posizione, portandolo non solo all’accusa di maltrattamenti e lesioni, ma anche a quella di resistenza e violenza a pubblico ufficiale.
Le dichiarazioni della vittima sono state ritenute del tutto attendibili dalle autorità, come confermato dall’ordinanza di convalida dell’arresto firmata dal giudice Silvia Saracino. A sostegno delle accuse, anche le testimonianze della figlia minorenne della coppia e un certificato medico che ha rilevato un trauma cranico subito dalla donna. La figlia stessa è rimasta coinvolta nella spirale di violenza, cercando più volte di chiedere aiuto senza successo.
Finalmente, dopo anni di soprusi, la donna ha trovato il coraggio di denunciare il marito, assistita dall’avvocato Attilio De Marco. Ha raccontato alle forze dell’ordine come l’uomo la insultasse quotidianamente per la sua disabilità, pretendendo che mantenesse la casa in perfetto ordine nonostante le sue difficoltà. Per proteggersi, la donna aveva nascosto una pistola che l’uomo custodiva in casa, temendo che potesse usarla contro di lei.