Malattie, in Puglia si sta più a casa che nel resto d’Italia

L'analisi della Cgia di Mestre: in media assenza dal lavoro di 9,2 giorni l'anno. Ma nel settore privato l'assenza è più prolungata rispetto al pubblico, dove però i certificati sono più frequenti ed è rarissimo licenziare per assenteismo

malattia

Per malattia in Puglia si sta più a casa che nel resto d’Italia. E’ quanto rileva un’indagine della Cgia di Mestre, che mostra come nel 2023, a fronte di una media nazionale di 8 giornate e mezza di malattia l’anno, tra settore pubblico e privato, nel tacco d’Italia il dato sale a 9,2 giorni. Con una forte disuguaglianza tra pubblico impiego (dove l’assenza media è di 8,1 giorni) e lavoratori di aziende private (9,6).

Scende anche in Puglia, come nel resto d’Italia, l’assenza dal lavoro per malattia: negli ultimi 7 anni nell’isola la media è scesa di 2,1 giorni in cui si sta a casa.

Cambia, a livello nazionale, il ricorso ai certificati di malattia: nel Nord-Est la media è di 8 giorni l’anno di assenza per malattia, nel Sud si sale a 9,5 giorni. Il Centro, con 8,2 giorni di assenza in media, fa leggermente meglio del Nord-Ovest (8,3).

La regione con più assenze per malattia è la Calabria: 15,3 i giorni medi di assenza, il doppio del Veneto (7,8 giorni).

Pubblico e privato: la situazione in Italia

La Cgia di Mestre rileva come negli ultimi 7 anni l’incidenza percentuale degli assenti per ragioni di salute sul totale dei lavoratori del comparto sia quasi sempre stata superiore tra gli “statali” che tra i dipendenti del privato. Solo in due occasioni, nel 3° trimestre del 2021
e del 2022, la situazione si è capovolta. I dipendenti pubblici che inviano il certificato medico restano a casa in media 8,3 giorni l’anno; quota che sale ad 8,6 giorni nel caso di lavoratori del settore privato.

Il numero dei licenziamenti nel pubblico impiego per assenze ingiustificate è tornato ad aumentare. Sebbene l’incidenza di coloro che vengono lasciati a casa per “infedeltà” sul totale dei lavoratori del pubblico impiego sia appena dello 0,01%, nel 2018 sono state licenziate 196 persone per assenze ingiustificate o falsa attestazione della presenza in servizio. Nel 2019 il numero è salito a 221, mentre nel 2020 e nel 2021 – anni caratterizzati dal Covid e da un largo impiego dello smart working – lo stesso è sceso rispettivamente a 188 e a 161. Nel 2022 i licenziamenti sono tornati a crescere e hanno raggiunto quota 310 (+58,1 per cento
rispetto al 2018).

Sia per i dipendenti pubblici sia per i lavoratori del pubblico impiego il picco minimo di assenze per malattia si verifica stabilmente durante i mesi estivi (luglio e settembre), mentre la soglia massima viene quasi sempre raggiunta in pieno inverno (gennaio-marzo).

Subscribe
Notificami
guest
0 Commenti
Inline Feedbacks
View all comments

Articoli correlati

Le amministrazioni coinvolte sono Ministeri, Presidenza del Consiglio dei ministri, Agenzie, enti pubblici non economici,...
agriturismo
I dati di Agriturist (Confagricoltura) a pochi giorni dal Ferragosto, ma non mancano le ombre...
confartigianato lecce
il percorso formativo promosso da Confartigianato Lecce per imprenditori che vogliono innovare e crescere...

Altre notizie