La mobilitazione dei cittadini salentini contro la Legge Calderoli si rafforza nonostante il risultato della raccolta firme sia stato già raggiunto. Il no alla cosiddetta “legge spacca Italia” è condiviso da centinaia di persone, che esprimono la loro opposizione a una riforma percepita come dannosa per l’unità del Paese.
Molteplici le ragioni dietro l’opposizione alla Legge Calderoli, che secondo i critici, rischia di allargare ulteriormente il divario economico e sociale tra le diverse regioni italiane. La legge mina i contratti collettivi nazionali, favorendo la frammentazione sindacale e l’ingresso di organizzazioni non rappresentative. Un altro punto controverso è l’assegnazione alle Regioni delle decisioni sulle politiche energetiche, in un contesto di forte competizione globale.
La preoccupazione principale riguarda il sistema sanitario e l’istruzione. L’autonomia differenziata potrebbe compromettere il diritto costituzionale a un’assistenza sanitaria universale e gratuita, creando disparità tra le regioni. Anche la qualità dell’istruzione è considerata a rischio, con la possibilità che le disuguaglianze territoriali si accentuino ulteriormente.
La UIL si oppone fermamente a questa legge e continua a battersi per la difesa dell’Italia unita e solidale. Tra gli effetti collaterali previsti, si sottolinea anche il rischio di un aumento della burocrazia, con conseguenze negative per le imprese e la competitività del sistema economico nazionale.