Durante l’interrogatorio con la giudice Tea Verderosa, Antonio Baldassarre, 32enne originario di Acerra e residente a Lecce, ha ammesso di essere stato il custode della droga sequestrata dai Carabinieri, giustificandosi con difficoltà economiche. Arrestato due giorni fa per detenzione di sostanze stupefacenti e armi illegali, l’uomo ha rilasciato dichiarazioni spontanee, senza però fornire dettagli utili all’individuazione dei complici nel traffico illecito.
Assistito dagli avvocati Raffaele Benfatto e Ladislao Massari, l’indagato ha spiegato che, dopo oltre dieci anni di vita regolare, aveva accettato questo ruolo per necessità economiche. Nonostante ciò, ha scelto di non rispondere alle domande della giudice, avvalendosi della facoltà di non rispondere. Tuttavia, la confessione non ha avuto peso sul procedimento, poiché non ha contribuito a far luce sulle persone coinvolte nel traffico di droga, come sottolineato dalla GIP Verderosa.
Baldassarre resta quindi detenuto nel carcere di Borgo San Nicola, dove è stato condotto al termine delle perquisizioni che hanno portato al sequestro di una quantità significativa di droga e armi. I carabinieri hanno rinvenuto un chilo e mezzo di cocaina, quasi 12 chili di hashish e marijuana, oltre a 239 cartucce e quattro pistole, due delle quali con matricola abrasa. Inoltre, sono stati sequestrati un bilancino di precisione e oltre 5mila euro in contanti, somma ritenuta frutto dell’attività di spaccio.
Le armi trovate, tra cui una pistola calibro 7.65, una calibro 6.35 e un revolver privo di matricola, sono ora oggetto di ulteriori indagini. I tecnici del RIS stanno esaminando se siano state utilizzate per compiere altri reati. Al tempo stesso, l’analisi del cellulare dell’arrestato, sequestrato durante l’operazione, potrebbe fornire informazioni cruciali sui suoi contatti e sull’origine degli stupefacenti.
Le indagini continuano con l’obiettivo di risalire alla rete di complici coinvolti nel traffico di droga. Il caso ha attirato l’attenzione anche per la quantità di materiale sequestrato, confermando l’attività intensa del crimine organizzato nella zona.