Arrestato a Lecce per droga: confermati i domiciliari dopo l’interrogatorio

Nonostante le dichiarazioni spontanee, la giudice ha convalidato l'arresto del 40enne leccese Vincenzo Acluttie, già noto alle forze dell'ordine

Durante una perquisizione nella sua abitazione, la polizia ha rinvenuto 70 grammi di cocaina nascosta in camera da letto. Acluttie ha cercato di giustificare il possesso della droga, affermando che fosse per uso personale, ma le prove raccolte hanno dimostrato il contrario. Insieme alla sostanza stupefacente, sono stati trovati materiali per il taglio, confezionamento e un bilancino di precisione, chiari indizi di attività di spaccio.

L’interrogatorio di convalida si è svolto dinanzi alla giudice Tea Verderosa, che ha deciso di mantenere la misura cautelare degli arresti domiciliari già disposta in via precauzionale dalla procuratrice Erika Masetti. La difesa, rappresentata dall’avvocato Piero Antonio Romano, non è riuscita a ottenere una revisione della misura cautelare. La conferma degli arresti domiciliari per Acluttie è stata quindi decisa anche in virtù dei suoi precedenti giudiziari, che hanno aggravato la sua posizione.

I dettagli dell’operazione

L’operazione ha avuto luogo cinque giorni fa, quando gli agenti della squadra mobile di Lecce, con l’ausilio delle unità cinofile della Guardia di Finanza, hanno effettuato una perquisizione mirata nella casa del 40enne. La droga, circa 70 grammi di cocaina, era già suddivisa in involucri, pronta per essere immessa sul mercato. Insieme alla sostanza, gli agenti hanno sequestrato materiali utilizzati per il taglio della droga, come mannitolo e bicarbonato, oltre a tutto l’occorrente per il confezionamento delle singole dosi.

Acluttie è stato arrestato in flagranza di reato e portato davanti alla giudice per la convalida della misura cautelare. Nonostante abbia scelto di non rispondere alle domande, ha rilasciato dichiarazioni spontanee nella speranza di ottenere un trattamento più favorevole. Tuttavia, la presenza di strumenti riconducibili all’attività di spaccio ha reso inverosimile la sua versione dei fatti, spingendo la giudice a confermare l’arresto domiciliare.

Il contesto legale

La misura degli arresti domiciliari è stata decisa per impedire a Acluttie di reiterare il reato. Il bilancio probatorio ha evidenziato che l’uomo non solo era in possesso di una quantità significativa di cocaina, ma disponeva anche di attrezzature specifiche per la vendita al dettaglio, confermando così l’intenzione di commercializzare la droga. L’udienza si è tenuta in presenza del legale difensore dell’accusato, ma le prove a suo carico sono risultate schiaccianti.

Questo nuovo arresto si aggiunge ai trascorsi di Acluttie, già noto alle autorità per altri problemi giudiziari. L’indagine proseguirà per verificare eventuali collegamenti con altre attività di spaccio sul territorio. Nel frattempo, l’uomo rimane ai domiciliari in attesa di ulteriori sviluppi processuali.

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