A distanza di undici anni dall’incidente che causò la morte del maresciallo della Guardia di Finanza Fedele De Luca, non si è ancora giunti a una conclusione definitiva in merito alle responsabilità. Il tragico evento si verificò il 15 luglio 2013 sulla strada provinciale 363, all’altezza dello svincolo per Muro Leccese. De Luca, 48 anni e originario di Ortelle, si stava recando a Maglie per prendere il pullman per Bari, dove avrebbe prestato servizio come ogni mattina. Durante il tragitto, però, perse il controllo della sua auto e finì contro un guardrail, morendo sul colpo.
Per questo incidente, tre dipendenti della Provincia di Lecce erano stati inizialmente condannati per omicidio colposo. Erano rispettivamente due geometri e un capo-cantoniere. Secondo l’accusa, avrebbero dovuto provvedere alla rimozione della barriera di sicurezza che aveva causato il decesso di De Luca. Il giudizio di primo grado aveva riconosciuto la loro colpevolezza, sostenendo che la barriera incriminata dovesse essere rimossa per garantire la sicurezza degli utenti della strada.
Tuttavia, la Corte di Appello di Lecce ha recentemente ribaltato questa sentenza, accogliendo i ricorsi presentati dalle difese degli imputati. La Corte ha sostenuto che i tre imputati non avevano il potere decisionale per adottare le misure necessarie a garantire la sicurezza del tratto stradale. I giudici hanno specificato che ai tre spettava solo la manutenzione e gestione delle strade loro assegnate, e non la rimozione di barriere o l’adozione di misure per eliminare possibili pericoli lungo la strada.
In base a queste considerazioni, la condanna di primo grado è stata annullata, insieme alle provvisionali in denaro che erano state riconosciute ai parenti della vittima, oscillanti tra i 25mila e i 50mila euro.
La famiglia di De Luca, dopo undici anni, si ritrova ancora senza risposte definitive sulla dinamica dell’incidente e sulle eventuali responsabilità. La decisione della Corte di Appello ha rimandato ulteriormente l’individuazione di un colpevole, rendendo necessario un nuovo procedimento che possa chiarire, una volta per tutte, come si sia verificata la tragedia e chi, eventualmente, debba essere ritenuto responsabile.