Un grave incidente stradale si è verificato ieri pomeriggio lungo la strada Veglie – Porto Cesareo, coinvolgendo una moto e una Lamborghini appartenente alla pista Ntc di Nardò. La collisione ha avuto conseguenze molto serie per il motociclista, che è stato sbalzato sull’asfalto dopo l’impatto. Trasportato d’urgenza in ospedale con “codice rosso”, è stato ricoverato nel reparto di Rianimazione, e la sua prognosi resta riservata.
L’incidente ha visto la partecipazione di una Lamborghini guidata da un driver inglese. La dinamica dell’impatto rimane oggetto di indagine, ma le condizioni del motociclista sono apparse subito molto gravi, tanto da richiedere un intervento immediato dei soccorsi. Gli agenti della polizia municipale di Nardò sono intervenuti rapidamente sul luogo del sinistro, sequestrando entrambi i veicoli coinvolti per le necessarie verifiche. L’obiettivo è chiarire le circostanze che hanno portato al drammatico impatto.
Il conducente della Lamborghini è stato sottoposto sia all’alcol test che al drug test per accertare l’eventuale assunzione di sostanze al momento dell’incidente. Tuttavia, al momento, i risultati di questi test non sono ancora stati resi noti. Le verifiche delle autorità puntano a stabilire eventuali responsabilità e la causa precisa del violento scontro.
Il sequestro dei veicoli sarà fondamentale per la ricostruzione della dinamica. Gli inquirenti, infatti, cercheranno di comprendere se vi siano state manovre imprudenti, errori di valutazione o altri fattori che hanno contribuito all’incidente. L’indagine potrebbe anche prendere in considerazione le condizioni dell’asfalto e la segnaletica presente sulla strada, verificando se le infrastrutture possano aver avuto un ruolo nell’evento.
L’azienda tramite una nota precisa che: “Siamo profondamente dispiaciuti per l’incidente avvenuto ieri sera e siamo vicini alle persone coinvolte. Precisiamo che il conducente del veicolo non è un collaudatore del Nardò Technical Center, che l’auto coinvolta non è di proprietà del centro e che al momento dell’accaduto non era impegnata in attività di collaudo”.