Insulti, offese e aggressioni ripetute: questi sono stati gli elementi alla base della condanna di un uomo di 40 anni residente ad Andrano. La sentenza è stata emessa dal giudice che ha ritenuto l’imputato colpevole dei reati di maltrattamenti in famiglia e lesioni, entrambi aggravati dalle circostanze. L’uomo aveva richiesto un giudizio abbreviato condizionato in sede di udienza preliminare, richiesta che è stata successivamente rigettata.
L’uomo, arrestato e poi sottoposto al divieto di avvicinamento, avrebbe creato per la compagna un ambiente di vita intollerabile, con una gelosia morbosa, offese verbali continue e minacce. Tra le espressioni più gravi riportate ci sono frasi come: “ho visto cani più intelligenti di te”.
Una delle aggressioni più pesanti è avvenuta il 24 gennaio scorso, quando l’uomo, rientrando a casa in stato di ebbrezza, ha picchiato la compagna facendola cadere a terra. Successivamente, ha continuato a tirarle oggetti e a colpirla con pugni e schiaffi al volto, per poi aggredirla nuovamente mentre si trovavano in macchina. Durante l’episodio, la vittima ha tentato di chiamare il 112, ma l’uomo ha provato a strapparle il telefono, continuando le violenze nonostante le sue suppliche. La donna ha riportato un trauma cranico, diversi ematomi e un trauma contusivo lombo-sacrale, con una prognosi di sette giorni.
Il giudice ha disposto per l’imputato non solo la condanna a tre anni di reclusione, ma anche il risarcimento dei danni in separata sede. Inoltre, l’uomo è stato interdetto dai pubblici uffici per cinque anni. Il risarcimento per le sofferenze inflitte alla vittima sarà stabilito in un procedimento separato, considerando le gravi lesioni fisiche e i danni psicologici derivanti dagli abusi continuati.