Una densa nebbia dal forte odore acre ha ricoperto alcune zone di Lecce, causando disagi respiratori tra gli abitanti. Le aree più colpite sembrano essere i quartieri Leuca e Rudiae-Ferrovia, con emissioni che potrebbero provenire da aree rurali adiacenti. La situazione ha suscitato l’allarme già nelle prime ore del giorno, quando la nebbia ha iniziato a stazionare in assenza di vento.
Nonostante le indagini condotte dalle autorità locali, non è stata ancora individuata la fonte esatta della nube tossica. Tuttavia, si ipotizza che la causa possa essere legata a roghi illeciti di rifiuti, fenomeno che purtroppo non è nuovo in zona. Già nel 2017, un evento simile aveva sollevato sospetti su incendi di materiali plastici e rifiuti non trattati in maniera corretta, capaci di liberare nell’aria sostanze dannose per la salute.
Le prime ipotesi, rafforzate dall’assenza di segnalazioni da parte delle industrie locali, portano a pensare a discariche abusive o incendi dolosi. Le autorità hanno avviato un monitoraggio capillare che ha coinvolto vigili del fuoco, Arpa Puglia e l’ufficio ambiente del Comune di Lecce, sotto il coordinamento della Prefettura. Il nucleo Nbcr, specializzato in sostanze tossiche, è stato mobilitato per verificare i rischi per la popolazione.
Gli odori percepiti dalla popolazione sono descritti come pungenti e irritanti, suscitando la sensazione di inalare sostanze chimiche nocive. Questo ha portato a ulteriori preoccupazioni, dato che, secondo i primi rilievi, non ci sono state emissioni da impianti industriali o dal depuratore locale.
Le autorità stanno continuando le indagini per chiarire l’origine del fenomeno e proteggere la salute pubblica, ma la mancanza di indizi concreti rende il processo complesso. Nel frattempo, il consiglio per i cittadini è di limitare le esposizioni all’aperto nelle aree più colpite.