Un professionista di Lecce è attualmente sotto inchiesta per presunti reati di pornografia minorile e adescamento di minori, dopo aver utilizzato la scusa di regalare scarpe e vestiti nuovi per ottenere foto e video intimi dalla figlia di 12 anni della sua ex compagna. Le indagini hanno coinvolto anche la madre della ragazza, accusata di non aver impedito i contatti tra la figlia e l’ex compagno, nonostante fosse a conoscenza delle interazioni avvenute su Instagram per diversi mesi.
L’inchiesta, coordinata dalla pubblica ministero Erika Masetti, è scaturita da una denuncia presentata dalla madre, che però è stata considerata tardiva, escludendo la possibilità di incriminarla per pornografia minorile. Le evidenze raccolte includono le dichiarazioni della giovane fornite nel dicembre 2023 durante un primo ascolto protetto, il contenuto di un incidente probatorio condotto dal giudice per le indagini preliminari Giulia Proto, e i risultati di una consulenza condotta dall’ingegnere Tania De Benedittis sui telefoni coinvolti.
Attualmente è in corso una perizia per valutare la capacità della ragazza di testimoniare e l’affidabilità delle sue dichiarazioni, affidata alla psicologa Sara Scrimieri. L’analisi dei dispositivi mobili ha rivelato un quadro allarmante: sul cellulare dell’ingegnere sono state trovate immagini e video intimi della minore, oltre a materiale pedopornografico che sarebbe stato condiviso tramite E-Mule con altri ragazzi. Le indagini si concentrano in particolare sui contatti avuti sui social media con la figlia della sua ex compagna, iniziati nel dicembre 2022, dopo la conclusione della loro relazione, e protrattisi fino a maggio dell’anno successivo.
Nonostante fosse consapevole dell’interesse dell’uomo per la sfera sessuale, avendo intrattenuto una relazione con lui per anni, la madre ha deciso di denunciare l’ex compagno solo dopo aver ricevuto l’ultima foto compromettente.