Un 29enne leccese, Marco Brunetta, è stato trovato privo di vita nel suo appartamento di via Palma, nel quartiere Leuca, a Lecce. Il giovane sarebbe deceduto a causa delle esalazioni di monossido di carbonio, sprigionate da un braciere acceso per scaldarsi.
La scoperta è avvenuta grazie al padre del ragazzo, che, non ricevendo notizie dal figlio da giorni, ha deciso di recarsi personalmente nella sua abitazione. Dopo numerosi tentativi di contatto falliti, l’uomo ha trovato Marco senza vita.
Secondo una prima ricostruzione, la vittima avrebbe acceso il braciere per affrontare il freddo notturno di novembre, sottovalutando i pericoli legati alle emissioni di monossido di carbonio. Questo gas inodore e letale avrebbe lentamente saturato l’ambiente, causando il soffocamento del giovane senza lasciare il tempo di reagire o chiedere aiuto.
All’arrivo dei soccorsi, allertati immediatamente dopo il ritrovamento, il personale del 118 non ha potuto fare altro che constatarne il decesso. Le indagini, condotte dai carabinieri della compagnia di Lecce, stanno cercando di chiarire ogni dettaglio della tragedia, mentre il corpo del ragazzo è stato trasferito presso l’ospedale di Lecce.
Per confermare le cause della morte, la procura ha disposto l’autopsia. Gli esami verranno effettuati nelle prossime ore per escludere eventuali altre concause e fornire un quadro completo degli eventi.