Un pensionato di Matino, è finito sotto inchiesta per stalking e lesioni aggravate dall’odio razziale. La vittima è un ragazzo quindicenne di origini marocchine, affetto da disabilità, che insieme al padre sarebbe stato bersaglio di continui insulti e aggressioni, tanto verbali quanto fisiche.
Le indagini, avviate grazie alla denuncia del giovane, hanno portato alla luce almeno nove episodi di persecuzione avvenuti negli ultimi mesi. Tra questi, un episodio particolarmente grave risale al 23 ottobre 2023, quando il ragazzo è stato aggredito verbalmente e fisicamente mentre si trovava in strada con alcuni amici. Solo l’intervento di questi ultimi avrebbe evitato conseguenze peggiori. In quell’occasione, la vittima è stata portata in ospedale e gli è stata diagnosticata una prognosi di cinque giorni.
Nella giornata di mercoledì 11 dicembre è previsto l’ascolto protetto del giovane davanti alla giudice Francesca Mariano. Tale procedura, richiesta dalla pm Maria Grazia Anastasia, servirà a cristallizzare le dichiarazioni della vittima. Parallelamente, una perizia valuterà la capacità del minore di ricostruire i fatti e la sua condizione psicologica.
Secondo gli inquirenti, il quadro delineato include l’aggravante della finalità discriminatoria, in particolare per le frasi che denigrano il ragazzo e il suo credo religioso. Le offese sarebbero proseguite anche in presenza del padre del giovane, accentuando il carattere persecutorio e razzista delle azioni.
Il caso ha acceso i riflettori sull’urgenza di contrastare episodi di discriminazione e odio, soprattutto quando coinvolgono minori e categorie vulnerabili. Mentre le autorità cercano di fare chiarezza, la vicenda sottolinea la necessità di un’azione decisa contro qualsiasi forma di persecuzione basata su razza, religione o condizione personale.
