In una casa di Sogliano Cavour, nel cuore del Salento, i carabinieri del Norm di Maglie hanno portato alla luce una situazione potenzialmente catastrofica. Oltre 530 chili di esplosivi, inclusi fuochi pirotecnici e ordigni artigianali, sono stati rinvenuti a pochi centimetri da una stufa accesa. Una minima scintilla avrebbe potuto innescare un’esplosione devastante, mettendo a rischio l’intera abitazione e il vicinato.
Il responsabile, Massimo Tundo, un 56enne già noto alle forze dell’ordine, è stato arrestato in flagranza di reato. L’operazione si è svolta ieri sera, quando i militari hanno effettuato una perquisizione nella sua abitazione, trovando un vero e proprio arsenale. La pericolosità delle condizioni in cui il materiale era custodito ha richiesto l’intervento immediato degli artificieri del Comando provinciale di Lecce. Questi hanno provveduto a mettere in sicurezza l’intera area e a sequestrare gli esplosivi, evitando una possibile tragedia.
Tundo è stato immediatamente trasferito nel carcere di Lecce, mentre le indagini sono ancora in corso. Gli inquirenti cercano di fare luce sull’origine del materiale e sulla sua destinazione finale.
Questo episodio non è isolato. Solo poche settimane fa, il 23 novembre, un caso analogo aveva coinvolto un 38enne a Ugento, sempre in provincia di Lecce. L’uomo era stato trovato in possesso di oltre due tonnellate di materiale esplosivo, nascosto in un deposito e in un furgone parcheggiato vicino ad abitazioni. Arrestato e successivamente posto ai domiciliari, dovrà affrontare il processo per direttissima a gennaio.
Entrambi i sequestri dimostrano il pericolo costante rappresentato da simili attività illecite, che mettono a repentaglio la sicurezza pubblica.