Mercoledì 18 dicembre, presso la scuola secondaria di primo grado “Stomeo Zimbalo” di Lecce, un professore di musica supplente si è reso protagonista di un’aggressione fisica nei confronti di due studenti. L’incidente si è verificato durante una lezione in una classe terza, lasciando gli altri alunni scioccati e silenziosi. Le tensioni sono culminate in urla, pugni sul banco e mani strette attorno al collo di uno dei ragazzi, fino a scaraventarlo contro un armadietto.

La situazione sarebbe degenerata a causa di alcune chiacchiere tra gli alunni, provocando una reazione spropositata del docente. Tra le vittime c’è un ragazzo con problematiche comportamentali che necessita del supporto di un insegnante di sostegno. Le conseguenze sono state gravi: lo studente ha subito una crisi di nervi, è stato portato in ospedale e ha ricevuto un referto medico che evidenzia uno stato di agitazione significativo.

La madre del tredicenne ha immediatamente presentato una denuncia alla polizia, fornendo una ricostruzione dettagliata dei fatti. L’episodio ha riacceso comportamenti provocatori nel ragazzo, compromettendo il percorso di miglioramento su cui la famiglia stava lavorando da tempo.

Parallelamente, la dirigente scolastica Maria Tundo ha avviato un’indagine interna per accertare le responsabilità e valutare eventuali provvedimenti disciplinari. L’accaduto getta un’ombra sul clima scolastico e apre interrogativi sulla gestione del personale docente.

Il caso sta suscitando forte indignazione nella comunità scolastica e nelle famiglie coinvolte. La presenza di un doppio livello di indagine, giudiziaria e interna, lascia presagire ulteriori sviluppi. Intanto, i genitori chiedono giustizia e un intervento deciso per garantire la sicurezza e il benessere degli studenti.