Il tribunale di Lecce ha emesso il verdetto relativo alla tragica morte di Luca Sedile, l’operaio trentenne di Collepasso deceduto il 12 aprile 2021 a Galatina, durante i lavori per la costruzione di una piscina interrata presso una villa in località “Tre Masserie”.
Le condanne sono state pronunciate nei confronti di tre imputati, con pene sospese e multe significative. L.P., 28 anni, rappresentante legale della ditta incaricata dei lavori, è stato condannato a un anno e otto mesi di reclusione, oltre a quattro mesi di arresto e una multa di 6.000 euro. Stessa multa e sei mesi di reclusione (pena sospesa) per la proprietaria dell’immobile, E.P., 44 anni, originaria di Galatina ma residente a Civitavecchia. A.M., progettista 68enne di Aradeo, dovrà pagare 6.000 euro e scontare quattro mesi di arresto.
L’azienda coinvolta nei lavori è stata condannata al pagamento di una sanzione amministrativa di 105.000 euro.
Risarcimenti e irregolarità nel cantiere
La sentenza stabilisce anche un risarcimento del danno per i familiari della vittima, rappresentati dall’avvocato Silvio Verri. Due parti civili riceveranno una provvisionale di 20.000 euro ciascuna, mentre ulteriori risarcimenti saranno definiti in sede civile.
L’inchiesta ha fatto emergere gravi carenze nel rispetto delle norme di sicurezza. I lavoratori non avrebbero avuto a disposizione macchinari adeguati. In particolare, il camion Iveco utilizzato nel cantiere presentava pneumatici usurati, specchietti danneggiati e un impianto idraulico inefficiente. Inoltre, non era stata garantita un’adeguata formazione del personale.
La posizione dell’autista del camion
In un primo momento, anche l’autista del camion coinvolto nell’incidente era stato indagato. Tuttavia, la sua posizione è stata archiviata in seguito alle anomalie riscontrate, che hanno spostato la responsabilità verso chi gestiva il cantiere.
Possibile ricorso in appello
Le difese degli imputati, rappresentate dagli avvocati Giuseppe Corleto, Gaetano Melucci, Maurizio Piccinno, Paolo Pirani, Carlo Coltellacci e Angelo Vantaggiato, valuteranno l’opportunità di ricorrere in appello non appena saranno disponibili le motivazioni della sentenza, attese entro novanta giorni.