Si è concluso con un verdetto di assoluzione il processo per stalking che vedeva imputato S.D.G. L’uomo era accusato di aver perseguitato l’ex moglie con una serie di contatti telefonici ed email dal contenuto intimidatorio e minaccioso, corredati da foto e video.
Il procedimento si è svolto davanti alla giudice Annalisa De Benedictis, che ha respinto la richiesta avanzata dalla procura di una condanna a due anni di reclusione. I fatti oggetto del processo risalivano a un periodo fino ad aprile 2022 e avevano portato alla revoca del porto d’armi per l’imputato, con conseguente perdita del lavoro.
Secondo le indagini, l’uomo avrebbe inviato numerosi messaggi offensivi e denigratori all’ex moglie, residente a Lecce, tra cui uno in cui criticava il suo aspetto fisico con toni sprezzanti. L’ex moglie, che si era costituita parte civile con l’avvocata Maria Cristina Brindisino, aveva denunciato il clima di paura e pressione psicologica creato dall’ex marito.
Durante la discussione processuale, il difensore dell’imputato, l’avvocato Antonio Palumbo, ha sottolineato come le offese fossero limitate ad alcune email, inserite in un contesto di forte tensione, soprattutto durante la fase della perquisizione. Ha quindi chiesto l’assoluzione dell’uomo, evidenziando l’assenza di elementi tali da configurare il reato di atti persecutori.
Alla fine del dibattimento, il tribunale ha assolto l’uomo dalle accuse di stalking, accogliendo la tesi difensiva e rigettando la richiesta di condanna avanzata dalla procura. Il verdetto potrebbe ora aprire la strada a un ricorso, qualora la parte civile o la pubblica accusa decidano di impugnare la decisione.
Nel frattempo, resta l’impatto di questa vicenda sulla vita dell’imputato, che ha subito la revoca del porto d’armi e la perdita del lavoro, provvedimenti che potrebbero ora essere rivisti alla luce della sentenza assolutoria.