Pomeriggio di paura a bordo di un autobus delle Ferrovie del Sud Est, l’8 gennaio, un gruppo di giovani ha prima preso di mira un passeggero, poi un motociclista e infine ha aggredito l’autista, che cercava di riportare l’ordine. L’uomo, colpito con calci e pugni, ha proseguito il servizio nonostante il dolore.
Secondo la denuncia dei sindacati Filt Cgil, Fit Cisl, Uiltrasporti e Faisa Cisal, tutto è iniziato con atti di bullismo ai danni di un giovanissimo passeggero: i ragazzi gli hanno sottratto lo zaino e lo hanno gettato fuori dal finestrino. Successivamente, hanno preso di mira un motociclista di passaggio con insulti e provocazioni.
L’autista, accortosi della situazione, è intervenuto con toni pacati per ripristinare l’ordine. La reazione dei bulli, però, è stata violenta: lo hanno colpito ripetutamente con calci, pugni e schiaffi prima di fuggire, lasciando il mezzo.
Nonostante le ferite e il dolore, l’autista ha continuato a guidare fino alla fermata successiva, dove ha allertato i soccorsi. Dopo una prima medicazione, ha scelto di completare il turno, accumulando ritardo ma garantendo il servizio. Solo a fine giornata, le conseguenze dell’aggressione si sono rivelate più gravi del previsto: recatosi al pronto soccorso di Galatina, gli sono stati prescritti almeno dieci giorni di riposo.
Anche Ferrovie del Sud Est ha condannato fermamente l’accaduto, esprimendo vicinanza al proprio dipendente e annunciando azioni legali per tutelarsi dai danni fisici, morali ed economici subiti.
L’episodio riaccende il dibattito sulla sicurezza sui mezzi pubblici, spesso affollati e privi di adeguati controlli, con autisti lasciati soli a gestire situazioni potenzialmente pericolose.