Rezeart Turku, 45 anni, originario di Tirana e residente a Otranto, è stato condannato a cinque anni di carcere per omicidio stradale. Il tragico incidente si era verificato la sera del 7 settembre 2023, lungo la litoranea tra Otranto e San Cataldo. A perdere la vita, a soli 28 anni, era stato Aldo Gjoka, anch’egli originario di Tirana, ma residente a Lecce, dove lavorava per alcune agenzie funebri.
La sentenza è stata emessa questa mattina dal giudice del tribunale di Lecce, Stefano Sala, al termine del processo svolto con rito abbreviato. La pubblica accusa aveva richiesto una pena di sei anni, poco superiore a quella inflitta. Turku è stato ritenuto colpevole di omicidio stradale aggravato dallo stato di ebbrezza e dall’assunzione di droghe. In seguito all’incidente, infatti, il suo tasso alcolemico risultò pari a 1,7 g/l, oltre il limite legale, e i test evidenziarono la presenza di cocaina e cannabinoidi nel suo organismo.
L’incidente e le dinamiche
Secondo i rilievi effettuati dai carabinieri di Vernole e Melendugno, insieme agli agenti di polizia locale, la Jaguar X-Type guidata da Turku viaggiava a una velocità di almeno 120 km/h, su un tratto di strada con limite fissato a 50 km/h. L’incidente si è verificato in un’area caratterizzata dalla presenza di abitazioni, strisce pedonali e rallentatori ottici, elementi che avrebbero richiesto maggiore prudenza alla guida. La velocità eccessiva, unita all’alterazione psicofisica del conducente, è stata determinante per il drammatico esito dello scontro.
La vittima, Aldo Gjoka, si trovava a bordo della sua moto quando è avvenuto l’impatto con l’auto di Turku. Nonostante l’intervento dei soccorsi, per il giovane non c’è stato nulla da fare.
Le aggravanti della condanna
La condanna di Turku ha tenuto conto di numerosi fattori aggravanti: oltre al tasso alcolemico e alla positività a sostanze stupefacenti, è stata considerata la velocità ben oltre i limiti consentiti, non compatibile con le caratteristiche del tratto stradale. La combinazione di questi elementi ha portato il giudice a stabilire una pena severa, nonostante il rito abbreviato abbia comportato una riduzione della condanna rispetto alla richiesta della procura.
Il caso rappresenta un ulteriore monito sull’importanza del rispetto delle norme stradali, soprattutto in presenza di condizioni che richiedono una guida attenta e responsabile.