Dopo mesi di riabilitazione e un difficile percorso di recupero, Marco Schirinzi, è tornato a lavorare come elettrauto accanto al padre e allo zio. La sua vita è cambiata radicalmente a causa della violenta aggressione subita nella notte di Capodanno 2023. In quell’occasione, mentre si trovava in un locale di Ruffano per festeggiare l’arrivo del nuovo anno, venne coinvolto in una lite scatenata da motivi di gelosia.
A causa delle ferite riportate, il giovane entrò in uno stato di incoscienza prolungato per oltre 24 ore e fu ricoverato d’urgenza all’ospedale Vito Fazzi di Lecce. La gravità della situazione richiese il ricovero in rianimazione, con sedazione e ventilazione assistita, seguiti da delicati interventi chirurgici di craniotomia per ridurre un esteso ematoma cerebrale. Dopo settimane di terapie intensive e riabilitazione, Schirinzi riuscì a lasciare l’ospedale, ma il suo percorso di guarigione è stato lungo e ancora oggi presenta postumi permanenti.
Lo scorso 10 luglio, una Commissione medica ha certificato per lui una riduzione della capacità lavorativa del 75%, diagnosticandogli una disabilità neurologica associata a uno stato ansioso-depressivo.
Giuseppe Bocco, è stato condannandolo a 6 anni e 8 mesi di reclusione per lesioni personali gravi, aggravate dall’aver agito per futili motivi. Inoltre, è stato disposto un risarcimento provvisionale di 140mila euro a favore della vittima, che potrà essere soggetto a ulteriori richieste di danni.