Nei primi tre mesi di quest’anno le imprese pugliesi prevedono di assumere quasi 72mila persone, ma 4 su 10 delle figure cercate (il 43,4%) sarà di difficile reperimento. E’ la stima dell’Ufficio studi della Cgia, sulla base delle intenzioni di investimento comunicate a Unioncamere – Ministero del Lavoro e delle interviste fatte agli imprenditori. Un problema che riguarda tutta l’Italia: si va dal 55,7% dell’indice di difficoltà di reperimento di lavoratori registrato in Umbria al 43,4% della Puglia, dove il fenomeno è più attenuato, pur con una percentuale, appunto, molto alta.
In Italia, dove nel trimestre si ipotizzano 1 milione 373mila contratti di lavoro, la difficoltà di reperimento della manodopera richiesta è stimata in 49,4%. Secondo gli imprenditori italiani, tra il 2017 e l’inizio di quest’anno la percentuale di difficoltà nel reperire il personale è più che raddoppiata: se otto anni fa 21,5 imprenditori su cento avevano denunciato la grave difficoltà nel trovare collaboratori da assumere nella propria attività, per l’anno in corso la soglia è salita appunto al 49,4%.
Le figure più difficili da reperire
Le categorie professionali che più delle altre si faticano a trovare sul mercato del lavoro sono i dirigenti nel 68,2% dei casi e gli operai specializzati nel 66,9%. Le offerte di lavoro più numerose riguardano professioni qualificate nel commercio/servizi (344mila entrate previste su 1milione e 373mila) ma le difficoltà maggiori di reperimento coinvolgono operai specializzati (67%) e dirigenti (68%).
I territori dove si assume
Del milione 37 mila di nuovi assunti previsti in questi primi tre mesi del 2025 in Italia, oltre 414.300 unità dovrebbero interessare il Nordovest. Seguono il Sud con 362.400, il Nordest con 315.350 e il Centro con 281.100. Il Nordest dovrebbe essere la ripartizione geografica dove la difficoltà di reperimento del personale è più elevata e pari al 54,3%. Seguono il Centro con il 49,1, il Nordovest con il 48,8% e il Mezzogiorno con il 46,1%.
Ad eccezione di Benevento e Chieti, in tutte le province del Mezzogiorno nel primo trimestre di quest’anno è previsto un aumento delle assunzioni rispetto alle previsioni riferite allo stesso periodo del 2024. Nel resto d’Italia, invece, per 45 province del Nord e del Centro le variazioni saranno anticipate dal segno meno.
I numeri in provincia di Lecce
In provincia di Lecce nel trimestre sono previste 14.170 assunzioni, oltre 1600 in più rispetto allo stesso periodo dello scorso anno.