Nell’ultimo anno la Puglia ha perso l’1,4% delle proprie imprese attive. Si tratta del sesto peggior dato percentuale registrato tra le regioni italiane, che vede solo il Trentino Alt Adige con un aumento pur contenuto (+0,4%).
E’ quanto emerge da Movimprese, l’analisi statistica trimestrale della nati-mortalità delle imprese condotta da InfoCamere per conto dell’Unioncamere, sugli archivi di tutte le Camere di Commercio italiane, che ha aggiornato i dati a tutto il 2024, permettendo quindi di fare i confronti con gli anni precedenti.
Guardando allo storico degli ultimi dieci anni, la Puglia ha perso lo 0,83% delle proprie imprese attive, meno della media nazionale, che è dell’1,87%.
A livello nazionale le perdite più consistenti del numero di imprese si registrano nelle Marche, che hanno avuto un tracollo del 14,7%, Friuli Venezia Giulia (-6,5%), Emilia-Romagna (-5,9%), Piemonte (-5,5%), Molise (-5,5%), Valle d’Aosta (-4,8%) e Veneto (-4,8%).
Presentano il segno più solo 4 regioni: Campania, con uno straordinario +7%, Trentino-Alto Adige (+3,5%), Sicilia (+1,7%) e Calabria (+1,6%).
A farne le spese sono soprattutto le imprese individuali. Prosegue infatti – e ciò è l’elemento più importante rispetto all’andamento numerico, il cui segno meno può derivare anche dalla chiusura di attività che strutturalmente non riuscivano a stare sul mercato – il rafforzamento della struttura imprenditoriale, con l’aumento di imprese di capitali (S.p.A., S.r.l., cooperative, società in accomandita per azioni), quindi mediamente più strutturate.