Un’indagine giudiziaria ha coinvolto i sindaci di Maglie, Sanarica e Ruffano, accusati di presunte irregolarità nella gestione degli appalti pubblici. La magistratura ha richiesto misure cautelari per i tre primi cittadini, aprendo un nuovo fronte di dibattito sulla trasparenza amministrativa.
A Ruffano, in particolare, la situazione ha generato forti reazioni da parte dell’opposizione consiliare, che ha chiesto con fermezza le dimissioni del sindaco Antonio Cavallo.
Nel loro intervento pubblico, i consiglieri hanno ribadito il principio della presunzione di innocenza, ma hanno anche evidenziato la necessità di adottare un atteggiamento di massima responsabilità e trasparenza. Secondo l’opposizione, le accuse – sebbene ancora da confermare – richiedono una riflessione urgente sul futuro amministrativo del comune.
Il timore principale è che le vicende giudiziarie possano minare la fiducia dei cittadini nelle istituzioni. Per questo motivo, il gruppo di opposizione ha invitato il sindaco a fare un passo indietro, non come ammissione di colpa, ma come gesto di rispetto verso la comunità. Le dimissioni, secondo Cantoro, Meraglia e Deodati, sarebbero un atto di responsabilità, permettendo al primo cittadino di difendersi nelle sedi opportune senza trascinare l’amministrazione in una crisi istituzionale.
La vicenda ha aperto un dibattito più ampio sulla necessità di garantire maggiore trasparenza nella gestione degli appalti pubblici. Il caso di Ruffano si inserisce in un contesto più ampio che riguarda la tenuta etica e politica delle amministrazioni locali, ponendo interrogativi su possibili criticità nei sistemi di controllo.
L’opposizione ha infine sottolineato l’importanza di tutelare il futuro del paese, evitando che il peso delle indagini possa rallentare o bloccare l’attività amministrativa. Solo attraverso un’azione chiara e determinata sarà possibile restituire credibilità alle istituzioni e garantire stabilità alla comunità.