Condanne per spari contro un’abitazione ad Alliste

Sei anni e due mesi di reclusione per Marco Renna e quattro anni per Tiziano Cino: la sentenza chiude il processo abbreviato.

tribunale

Si è concluso con due condanne il processo abbreviato nei confronti di Marco Renna, 34enne di Alliste, e Tiziano Cino, 43enne di Ugento, accusati di aver esploso sei colpi di pistola contro l’abitazione di una famiglia con cui Renna aveva avuto contrasti. La giudice del Tribunale di Lecce, Valeria Fedele, ha inflitto a Renna 6 anni e 2 mesi di reclusione con una multa di 14mila euro, mentre per Cino la pena è stata di 4 anni e 6mila euro di multa.

L’episodio risale alla notte del 6 gennaio 2024, quando, secondo le indagini dei carabinieri di Casarano, Renna avrebbe ingaggiato Cino per mettere in atto una vendetta. Il giorno precedente, infatti, il 34enne aveva già seminato il panico in piazza San Quintino, ad Alliste, facendo esplodere una bomba carta e minacciando alcuni minorenni con frasi come: “Stasera vi uccido tutti”. Due di loro, un ragazzo di 15 anni e sua sorella di 13, si erano recati a casa dell’uomo per chiarire, ma sarebbero stati ulteriormente intimiditi. La ragazza si sarebbe ritrovata un coltello puntato alla gola, mentre il fratello sarebbe stato minacciato con parole del tipo: “Stasera tuo padre muore, dopo di lui tocca a te”.

La situazione sarebbe degenerata quando il padre dei minori, per fermare Renna, fu costretto a strattonarlo. Questo avrebbe scatenato la sua rabbia, spingendolo il giorno seguente a pianificare la sparatoria con Cino, che a bordo di una Mercedes avrebbe raggiunto la casa della famiglia “rivale” e sparato sei colpi di pistola calibro 7.65 contro la porta d’ingresso.

Le indagini, coordinate dalla sostituta procuratrice Rosaria Petrolo, si sono basate su testimonianze, tabulati telefonici e immagini di videosorveglianza, oltre al ritrovamento dell’arma. Un elemento chiave è stato l’esplosione della bomba carta, che causò un blackout di dieci minuti in tutto il paese.

Arrestati nel maggio 2024 su ordinanza del giudice Angelo Zizzari, i due imputati hanno affrontato il processo con rito abbreviato. Dopo la sentenza, Cino ha ottenuto i domiciliari con braccialetto elettronico, mentre per Renna la condanna resta da scontare in carcere.

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