L’usura torna a rappresentare una minaccia concreta per le piccole e medie imprese della provincia di Lecce. Secondo i dati aggiornati al 30 giugno 2024 dall’Ufficio studi della Cgia di Mestre, le aziende segnalate alla Centrale dei Rischi della Banca d’Italia sono aumentate dell’11,4% rispetto all’anno precedente, con 179 nuove attività finite nella lista nera dell’insolvenza. Questo incremento posiziona Lecce tra le province più colpite a livello nazionale, occupando il quinto posto nella classifica delle aree con maggiore difficoltà finanziaria.
Le cause di questa situazione non si limitano a una gestione economica inadeguata, ma derivano anche da ritardi nei pagamenti, crisi di liquidità e fallimenti a catena, che trascinano nel baratro anche le imprese più solide. Una volta inseriti nella lista della Centrale dei Rischi, per gli imprenditori diventa quasi impossibile accedere a nuovi finanziamenti bancari, lasciandoli vulnerabili ai circuiti illegali dell’usura.
Lecce non è un caso isolato. L’intero Mezzogiorno si conferma la zona più colpita, con oltre 39.500 aziende in sofferenza, pari al 33,6% del totale nazionale. Tra le altre province pugliesi, Brindisi si colloca al diciassettesimo posto con un aumento del 7%, seguita da Taranto al quarantesimo posto (+3,5%). Bari e BAT registrano incrementi più contenuti, mentre Foggia è l’unica provincia pugliese a registrare un lieve calo (-0,2%).
La crisi di liquidità obbliga molte aziende a cercare soluzioni alternative per sopravvivere, esponendole al rischio di rivolgersi a prestatori di denaro illegali. Questo circolo vizioso alimenta l’usura, mettendo a repentaglio la sopravvivenza di numerose attività economiche.
Per contrastare il problema, la Cgia di Mestre propone il rafforzamento del “Fondo di prevenzione dell’usura”, un strumento finanziario che potrebbe fornire un supporto concreto agli imprenditori in difficoltà. Senza misure efficaci, molte imprese rischiano la chiusura definitiva, con pesanti ripercussioni sull’intera economia locale.
L’aumento delle imprese segnalate alla Centrale dei Rischi è un campanello d’allarme che richiede interventi immediati. Maggiori garanzie per l’accesso al credito, misure di prevenzione contro l’usura e strumenti di sostegno finanziario potrebbero rappresentare una via d’uscita per gli imprenditori in difficoltà, evitando che il fenomeno si aggravi ulteriormente.