Il 6 febbraio 2024 un tragico incidente fuori alla scuola ha causato la morte di un giovane studente disabile a Giurdignano, in provincia di Lecce. Il ragazzo di 13 anni, affetto da distrofia muscolare, cadde dalla carrozzina all’uscita dalla scuola secondaria di primo grado, riportando fratture a entrambe le gambe. L’operatore socio-sanitario incaricato dell’assistenza non utilizzò lo scivolo previsto per le persone con disabilità, scegliendo invece di affrontare un gradino.
Dopo la caduta, lo studente venne inizialmente riportato a casa da un’amica di famiglia, poiché le sue condizioni non sembravano gravi. Tuttavia, una volta rientrato, i dolori aumentarono e i genitori decisero di portarlo all’ospedale di Scorrano. Gli esami diagnostici evidenziarono un peggioramento della situazione, tanto che si rese necessario il trasferimento al Vito Fazzi di Lecce, dove venne ricoverato in terapia intensiva. Nonostante gli sforzi del personale medico, il 13enne morì l’11 febbraio a causa di complicanze cerebrali.
A seguito della denuncia presentata dai genitori, il caso finì nelle mani del sostituto procuratore Alberto Santacatterina. L’operatore socio-sanitario responsabile dell’accompagnamento del ragazzo, un 30enne dipendente di una cooperativa incaricata dalla scuola per l’assistenza agli studenti con disabilità motoria, è stato accusato di omicidio colposo per negligenza, imprudenza e imperizia. Ha patteggiato una condanna a un anno di reclusione, con pena sospesa e non menzione nel casellario giudiziario, come stabilito dal giudice per le indagini preliminari Alcide Maritati.