Il procedimento a carico di Josan Victor, badante moldavo di 36 anni, potrebbe non proseguire a causa della sua incapacità di intendere e di volere. L’uomo è accusato dell’omicidio di Fernando Monte, anziano residente a Castrignano de’ Greci, ucciso il 30 giugno 2024 con ripetuti colpi alla testa inferti con un telefonino, oltre a calci e pugni.
La perizia psichiatrica eseguita dalla dottoressa Paola Calò evidenzia come l’imputato sia socialmente pericoloso. Nel documento si legge che non è chiaro se l’aggressione sia stata scatenata da un impulso improvviso o se sia stata causata da sintomi deliranti o allucinatori, come possibili voci uditive. L’uomo ha descritto l’episodio come un’azione fuori dal suo controllo, affermando che la vittima avrebbe manifestato un atteggiamento aggressivo nei suoi confronti. Tuttavia, la ricostruzione fornita dall’imputato appare priva di consequenzialità logica.
Secondo la psichiatra, il comportamento successivo al delitto rafforza l’ipotesi di scompenso psichico, attribuibile a una patologia invalidante. Per questo motivo, viene suggerito l’inserimento in una struttura ad alta sorveglianza, come una Residenza per l’Esecuzione di Misure di Sicurezza (REMS) o una comunità riabilitativa psichiatrica assistenziale.
Gli avvocati dei figli della vittima, Antonio Palumbo e Anna De Simone, hanno espresso disappunto nei confronti della perizia, sottolineando che la loro consulenza di parte ha prodotto conclusioni opposte. Secondo il perito di parte, Elio Serra, Josan Victor non aveva mai manifestato segni di squilibrio mentale o comportamenti preoccupanti. I familiari della vittima, infatti, faticano ad accettare questa valutazione.
L’imputato, difeso dall’avvocato Stefano Maggio, rimane attualmente detenuto, in attesa delle decisioni della magistratura sulla base delle valutazioni psichiatriche.