Recupero dei terreni abbandonati: il progetto “Can.a.l.i.” di Karadrà

Un'iniziativa per valorizzare il paesaggio rurale e sostenere l'economia locale

Dopo aver riscoperto l’aridocoltura e aver inserito il pomodoro di Aradeo nell’almanacco delle biodiversità, la cooperativa agricola Karadrà lancia un nuovo progetto per recuperare e valorizzare i terreni in stato di abbandono nei feudi di Aradeo e Cutrofiano. Il piano, denominato “Can.a.l.i.” (Canali Agroforestazione & Legami d’Impresa), si pone l’obiettivo di riqualificare il tessuto rurale e sostenere la piccola proprietà, inserendola in un sistema produttivo sostenibile e innovativo.

La presidente della cooperativa, Roberta Bruno, ha spiegato che il progetto è nato dalla necessità di superare le difficoltà legate alla parcellizzazione del territorio, che impediva un’espansione organica delle attività agricole. Per questo, la cooperativa ha individuato nel piano integrato del paesaggio lo strumento più adatto per una gestione sostenibile delle risorse territoriali. L’amministrazione di Aradeo ha riconosciuto l’interesse collettivo del progetto, approvandolo con una delibera di giunta e presentandolo alla Regione Puglia nell’ambito del bando di governance di ottobre 2023. A gennaio 2024, il progetto si è classificato secondo nella graduatoria regionale, ottenendo un riconoscimento importante per la sua visione innovativa.

Tra le iniziative previste, il progetto punta su un percorso partecipativo che coinvolga attivamente le comunità locali. Tra gennaio e marzo 2024, sono state organizzate audizioni pubbliche per raccogliere i bisogni della popolazione e favorire il legame tra cittadini e territorio rurale. Il primo incontro, intitolato “Il Paesaggio”, si è svolto il 16 febbraio ad Aradeo presso la biblioteca “Domenico Modugno”. Un secondo appuntamento è previsto a Cutrofiano, dove il progetto sarà presentato alla cittadinanza.

L’iniziativa prevede la creazione di un modello di interazione tra agroforestazione e piccola agricoltura, con epicentro in Contrada Cafazza, sede produttiva della cooperativa e del Comitato di Contrada Cafazza. Il progetto si integra con il contratto di fiume per il torrente Asso, mirato alla salvaguardia dell’habitat naturale dei canali e alla valorizzazione delle aree circostanti, attualmente in stato di abbandono. Le azioni previste contribuiranno alla nascita di una filiera agroecologica ed etica, favorendo pratiche agricole sostenibili e il recupero delle tecniche tradizionali di aridocoltura e risparmio idrico.

Un ulteriore obiettivo del progetto è lo sviluppo del turismo etno-botanico, un segmento che potrebbe valorizzare il paesaggio attraverso percorsi naturalistici e collaborazioni con associazioni, piccole cooperative e realtà ricettive locali. Secondo la presidente Bruno, la gestione consapevole del territorio potrà favorire la rinaturalizzazione delle zone umide, trasformandole in mete turistiche dedicate alla scoperta della biodiversità e delle tradizioni agricole locali.

Attraverso il progetto “Can.a.l.i.”, la cooperativa Karadrà punta a rigenerare un paesaggio rurale dimenticato, rendendolo un motore di sviluppo per l’economia locale e un esempio di gestione sostenibile del territorio.

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