Morto monsignor Fonseca, il cordoglio di Unisalento

 «Come rettore dell’Università del Salento esprimo sincero e vivo cordoglio per la scomparsa di don Cosimo Damiano Fonseca, sacerdote, storico medievista di assoluto valore, accademico dei Lincei, cavaliere di Gran Croce, figura intellettuale di altissimo spessore e persona dalle grandi qualità umane, dalla raffinata ironia, dalla straordinaria eloquenza e dal magnifico garbo». Lo afferma il rettore Fabio Pollice, in merito alla scomparsa del professor Cosimo Damiano Fonseca, avvenuta ieri a Massafra, sua città d’origine, all’età di 93 anni. Fonseca ha insegnato nell’allora Università di Lecce dal 1971 al 1984.

«Don Fonseca è stato davvero un grande maestro – prosegue Pollice –, un maestro al quale la storiografia e la cultura italiana ed europea devono indiscutibilmente moltissimo. A Lecce ancora conserviamo con orgoglio la fototeca e le schede dei suoi meticolosi censimenti di tutti i siti di popolamento e di religiosità rupestri da lui catalogati e classificati con grande rigore. Il territorio salentino (nella sua più estesa accezione), quelli pugliese e lucano gli sono debitori non soltanto di una profonda valorizzazione storica, ma anche di moltissime meritorie iniziative, che, attraverso la memoria del proprio passato, hanno alimentato la consapevolezza culturale dell’intero Mezzogiorno. Perdiamo dunque con “don Cosimo”, come lo chiamavano affettuosamente allievi, colleghi e conoscenti, una figura preziosa di cui dobbiamo e vogliamo preservare un grato e affettuoso ricordo. A nome dell’intera comunità accademica, dei colleghi del nostro Centro Studi Medievali di Ateneo, degli studenti di UniSalento, vecchi e nuovi, esprimo perciò un sincero compianto per questa grave e dolorosa perdita».

Entrato nel mondo accademico nei primi anni Sessanta con un curriculum di altissimo livello (laurea alla Facoltà Teologica di Napoli, poi in Teologia e Storia Medievale alla Cattolica di Milano, con titoli successivi presso il Centre d’Études Supérieures de Civilisation Médiévale dell’Università di Poitiers, presso l’Historische Seminar dell’Università di Friburgo in Brisgovia, e presso la von Humboldt Stiftung di Berlino, dove svolse i primi incarichi di insegnamento) ha insegnato alla Cattolica di Milano, all’Università di Bari, e poi per diversi anni a Lecce, presso questo Ateneo, dove ancora lo si ricorda come efficiente e brillante preside della Facoltà di Lettere e Filosofia, e poi come direttore dell’Istituto di Storia Medievale e Moderna e quindi dell’allora Dipartimento di Scienze Storiche e Sociali. Approdò infine all’Università della Basilicata, da lui fortemente voluta dopo il devastante terremoto del 1980 e dove concluse poi la sua carriera accademica.

Innumerevoli sono stati i suoi studi sul Medioevo canonicale, sulla storia del monachesimo e delle istituzioni ecclesiastiche regolari e secolari, sulla cultura e la sensibilità religiosa del Medioevo, sul Mezzogiorno pre-normanno, normanno e svevo, sull’età federiciana. È stato tra l’altro uno dei primi e più acuti scopritori e valorizzatori della civiltà e della cultura rupestri di Lucania e di Puglia.

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