Un’indagine della Guardia di Finanza ha portato alla luce un sistema di false assunzioni all’interno di una cooperativa con sede a Gallipoli, che avrebbe generato un danno erariale significativo. Secondo quanto emerso, la società avrebbe maturato crediti contributivi per oltre 76mila euro attraverso trattenute e contributi mai versati all’INPS. Inoltre, i lavoratori coinvolti avrebbero beneficiato illecitamente di prestazioni previdenziali per un totale di 116.800 euro, tra cui indennità di disoccupazione e sussidi legati al periodo Covid.
L’inchiesta ha individuato due principali responsabili: il presidente della cooperativa, il consulente del lavoro e commercialista della società. I due avrebbero trasmesso dichiarazioni di assunzione fittizie al Centro per l’Impiego attraverso credenziali dello studio di consulenza. I lavoratori formalmente impiegati risultavano con mansioni diverse, tra cui segreteria, esattori, meccanici, addetti alla sicurezza privata e pulizie, ma in realtà non avevano mai svolto alcuna attività lavorativa.
Le assunzioni irregolari, avvenute tra il 2019 e il 2020, coinvolgevano 22 lavoratori residenti in diversi comuni del Salento, tra cui Lecce, Gallipoli, Sannicola, Alezio, Aradeo, Taviano e Casarano. Le indennità previdenziali percepite erano basate su false dichiarazioni di astensione dal lavoro, motivate in alcuni casi da malattia, maternità o disoccupazione.
L’inchiesta conferma ancora una volta l’attenzione delle autorità verso fenomeni di frode ai danni dello Stato, con particolare riguardo ai contributi previdenziali e assistenziali percepiti illecitamente.