Daspo urbano, con arresti domiciliari con braccialetto elettronico. Queste le misure cautelari disposte dal giudice per le indagini preliminari nei confronti dei due giovani leccesi che la sera dell’8 febbraio avrebbero brutalmente picchiato un ragazzo di Lequile, per futili motivi.
A loro gli inquirenti sono arrivati sulla base di alcune testimonianze e soprattutto dopo aver visionato le immagini delle telecamere di sorveglianza di un locale vicino al luogo del pestaggio.
Le misure cautelari sono state motivate dal gip con la pericolosità dei due, vista la loro condotta, con la possibilità che possano compiere ancora simili atti violenti.
Il giovane picchiato era stato trasportato d’urgenza al pronto soccorso dell’ospedale “Vito Fazzi”, dove i medici si erano riservati la prognosi, vista la gravità delle ferite riportate. Poi, fortunatamente, le sue condizioni sono migliorate.
Le indagini hanno portato non solo all’identificazione dei due presunti aggressori, ma anche a chiarire da cosa sia scaturito il pesteggio.
I due si era incontrati con vittima per le vie del centro. Uno scambio di parole di troppo, per futili motivi. La situazione è degenerata quando i tre si sono ritrovati ancora nella zona di Porta San Biagio. Ed a quel punto è scattata la violenza, con calci e pugni. Soltanto quando i due hanno visto il rivale a terra privo di sensi, sono fuggiti. Alcuni passanti hanno chiamato i soccorsi, quindi il trasporto del giovane ferito in ospedale.
Alla luce di quanto emerso dalle indagini, il giudice per le indagini preliminari ha deciso di disporre per i due il Daspo urbano.