Export, Puglia unica regione del Mezzogiorno attrezzata contro la guerra dei dazi

Indagine della Cgia: è la terza regione in Italia per indice di diversificazione dei prodotti esportati all'estero

La Puglia è l’unica regionale del Mezzogiorno che vanta una diversificazione tale dei prodotti esportati all’estero da poter reggere gli effetti di una guerra commerciale innescata dai dazi posti dal Governo statunitense.

Con il 49,8% dell’export complessivo (9.785 milioni di euro nel 2024) legato all’andamento dei dieci principali settori merceologici (che hanno fruttato 4.816 milioni dalle vendite all’estero).

Una diversificazione che in Italia è seconda solo a quelle che si registrano in Lombardia e in Veneto. E che, come indica la Cgia di Mestre nel suo studio, rende meno esposta la Puglia alle potenziali congiunture negative del commercio internazionale.

Una criticità che si presenta in quasi tutto il Mezzogiorno, ad eccezione appunto della Puglia. In Sardegna domina l’export dei prodotti derivanti della raffinazione del petrolio. Ma è molto legato a pochi settori merceologici anche l’export del Molise (86,9% per i primo 10, in particolare dalla vendita dei prodotti chimici/materie plastiche e gomma, autoveicoli e prodotti da forno) e della Sicilia (85%), che presenta una forte vocazione nella raffinazione dei prodotti petroliferi.

Pertanto in queste regioni, se dopo l’acciaio, l’alluminio e i loro derivati gli USA – e, a catena, altri Paesi del mondo – decidessero di innalzare le barriere commerciali anche ad altri beni, gli effetti negativi per il sistema produttivo potrebbero abbattersi maggiormente nei territori dove la dimensione economica dell’export è fortemente condizionata da pochi settori merceologici.

In Puglia i dieci principali settori merceologici per l’export sono: medicinali e preparati farmaceutici (764,9 mln); parti e accessori per autoveicoli e loro motori (740,0 mln); prodotti di colture permanenti (658,7 mln); altre macchine per impieghi speciali (461,1 mln); macchine di impiego generale (387,4 mln); autoveicoli (376,6 mln); prodotti da forno e farinacei (367,0 mln); mobili (355,2 mln); oli e grassi vegetali e animali (353,6 mln); calzature (351,0 mln).

La provincia di Lecce pesa lo 0,1% dell’export nazionale: nel 2024 sono stati venduti all’estero beni per 896,4 milioni di euro, con una flessione di quasi 16 milioni rispetto all’anno precedente.

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