Un grave furto sacrilego a Vignacastrisi, frazione del comune salentino di Ortelle, dove ignoti malviventi hanno trafugato circa tre chilogrammi di ex voto in oro custoditi all’interno della sacrestia della chiesa della Madonna Santissima del Rosario. Anelli, collane, braccialetti e medagliette: questi i preziosi doni offerti nel corso degli anni dai fedeli e ora scomparsi nel nulla.
Il furto risale al 9 marzo, giornata in cui la comunità religiosa era riunita per partecipare alla processione del Sacro Cuore di Gesù. Tuttavia, la notizia è emersa solo in seguito, quando il parroco, don Pino Pedone, ha deciso di renderla pubblica durante una messa vespertina, colpendo profondamente i fedeli presenti.
Durante l’omelia, il sacerdote ha rivolto un appello diretto a chi ha commesso il furto, invitando i responsabili a restituire gli oggetti rubati, evidenziando come il loro valore non sia solo economico ma soprattutto spirituale e simbolico per l’intera comunità. Gli ex voto, infatti, rappresentano segni tangibili della devozione popolare, testimoni di promesse, guarigioni e momenti di fede profonda.
Le indagini sono attualmente in corso, affidate ai carabinieri della stazione di Poggiardo, che stanno analizzando le immagini delle videocamere presenti nella zona e ascoltando testimoni per ricostruire la dinamica dell’irruzione e identificare i colpevoli. Non è ancora chiaro se i ladri si siano introdotti nel luogo di culto approfittando del via vai di fedeli durante la processione o se il furto sia stato pianificato nei dettagli in un momento di minore afflusso.
Il furto ha sollevato interrogativi anche sul tema della sicurezza dei beni sacri nelle chiese di provincia, spesso sprovviste di adeguati sistemi di sorveglianza. L’episodio potrebbe ora spingere la diocesi e le autorità locali a rivedere le modalità di conservazione e protezione dei beni religiosi, che oltre al loro valore materiale, rappresentano il cuore pulsante della memoria e della fede di intere generazioni.