È scattata all’alba l’operazione dei militari della Delegazione di spiaggia di San Foca, frazione marina di Melendugno, che ha portato alla scoperta di un caso di pesca di frodo lungo il litorale adriatico. Un pescatore sportivo è stato sorpreso mentre prelevava abusivamente ricci di mare, nonostante il fermo biologico disposto dalla Regione Puglia.
Attualmente è vietato raccogliere ricci di mare, una misura attiva fino a marzo 2026, introdotta per proteggere una specie sempre più rara e garantirne il ripopolamento. La normativa, però, continua a essere aggirata da chi tenta di immettere sul mercato esemplari freschi, spesso a fini commerciali.
Durante il controllo, i militari hanno trovato 389 ricci già raccolti e pronti per la vendita. L’intero carico, ancora vivo, è stato sequestrato e reimmesso in mare, riportando gli esemplari nel proprio habitat naturale. L’uomo, oltre a perdere la propria attrezzatura, è stato sanzionato con una multa che può raggiungere i 6.000 euro, in base alla normativa vigente.
Il valore stimato del pescato, se venduto illegalmente, avrebbe potuto fruttare oltre 400 euro, segno di un’attività non occasionale ma potenzialmente sistematica. Le autorità marittime continuano dunque a intensificare i controlli per contrastare queste pratiche dannose per l’ambiente marino.
Le azioni di tutela della biodiversità marina, come il blocco della pesca ai ricci di mare, sono considerate fondamentali per mantenere in equilibrio l’ecosistema costiero. Gli interventi repressivi, come quello di San Foca, rappresentano un deterrente importante contro la pesca illegale e contribuiscono alla conservazione delle risorse naturali.