Il problema dell’accessibilità alle RSA in Puglia resta irrisolto, mentre migliaia di famiglie con anziani non autosufficienti continuano a chiedere risposte che tardano ad arrivare. Secondo i dati forniti dal Ministero della Salute, il numero di posti letto nelle Residenze Sanitarie Assistenziali dovrebbe essere compreso tra 30 e 60 ogni mille persone non autosufficienti, in base all’invecchiamento della popolazione e al numero crescente di anziani con disabilità.
In Puglia, però, la situazione è ben lontana da questi parametri. I numeri più recenti parlano di appena 11,40 posti letto ogni mille anziani, un dato allarmante se confrontato con regioni virtuose come l’Emilia-Romagna, che arriva a 32,90. Nel 2019 la disponibilità pugliese era pari a 20 posti letto ogni 10mila abitanti: la situazione è addirittura peggiorata.
Il nodo principale risiede nell’insufficienza delle strutture disponibili e nella lentezza della burocrazia. Diverse RSA attendono da oltre dieci anni l’accreditamento e la contrattualizzazione, un passaggio indispensabile per iniziare ad accogliere pazienti e offrire servizi sanitari continuativi. Nel frattempo, le famiglie restano senza supporto e gli ospedali si trovano a fronteggiare un sovraccarico nei pronto soccorso, dovuto all’assenza di una medicina territoriale capace di gestire i pazienti fragili in modo efficace e continuativo.
Il divario tra nord e sud è netto e penalizza le fasce più vulnerabili. In molte regioni settentrionali si rispettano i criteri ministeriali, mentre al sud, e in particolare in Puglia, la carenza di offerta si traduce in un disagio quotidiano per le famiglie. A nulla valgono i bilanci in ordine se non si traduce la contabilità in servizi concreti per chi ha più bisogno.
Una voce importante in questo scenario è quella dei cittadini: una petizione che chiede RSA più accessibili ha raccolto oltre 70mila firme. Nonostante la mobilitazione, le istituzioni locali sembrano restare sorde. Le famiglie che vivono quotidianamente il peso dell’assistenza a casa si sentono abbandonate, mentre le strutture già pronte e attrezzate restano inutilizzate in attesa di un segnale dalla Regione.
Il nuovo assessore alla Salute della Regione Puglia, Raffaele Piemontese, ha annunciato l’apertura di un tavolo di confronto con le associazioni di categoria. Un passo che potrebbe rappresentare l’inizio di un cambio di rotta, ma che arriva dopo anni di attese e promesse disattese. Le aspettative sono alte, ma il tempo stringe: non è più possibile rimandare decisioni che riguardano la qualità della vita di migliaia di anziani e la tenuta sociale di intere famiglie.