È stata emessa una condanna a cinque anni di reclusione nei confronti di un uomo di Racale, giudicato colpevole di reiterati maltrattamenti ai danni della moglie.
Secondo quanto ricostruito nel corso del processo, l’uomo avrebbe messo in atto una lunga serie di comportamenti persecutori nei confronti della coniuge. Le condotte documentate comprendono offese gravi, minacce di morte e danneggiamenti materiali, portati avanti in un contesto di violenza domestica caratterizzato da episodi ricorrenti.
Il comportamento dell’imputato è stato aggravato dalla recidiva infraquinquennale, elemento che ha inciso sulla valutazione della pena. Durante il processo è emerso che, dopo episodi di rabbia e danneggiamento, l’uomo si sarebbe lasciato andare a crisi di pianto, un segnale interpretato dagli inquirenti come parte di una dinamica manipolatoria all’interno della relazione.
La difesa, ha annunciato l’intenzione di presentare ricorso in appello non appena saranno disponibili le motivazioni della sentenza. Intanto, l’uomo rimane condannato per aver violato in maniera sistematica i diritti della moglie, imponendole una convivenza forzata con la paura e la sopraffazione.