Un caso di stalking tra due professionisti della sanità leccese ha raggiunto una fase cruciale: la Procura ha chiuso le indagini nei confronti di un 61enne, accusato anche di lesioni personali. L’uomo, appartenente a una famiglia influente del territorio, è al centro di un’inchiesta che racconta una lunga scia di molestie, appostamenti e aggressioni.
L’indagine condotta dalla pm Maria Grazia Anastasia ha preso avvio dopo la denuncia sporta da una dottoressa, ex compagna del sospettato. La donna, ormai esasperata, ha raccontato agli inquirenti di aver subito un crescendo di pressioni, pedinamenti e comportamenti intimidatori da parte del 61enne, che non avrebbe accettato la fine della loro relazione.
Le violenze sarebbero iniziate con messaggi continui e presenze insistenti nei pressi dell’abitazione e del luogo di lavoro della vittima, fino a degenerare in episodi fisicamente aggressivi. Il 10 febbraio 2024, secondo quanto accertato dagli inquirenti, l’uomo si sarebbe presentato nel poliambulatorio dove lavora la donna, armato di cacciavite, sottraendole chiavi e telefono, bloccandola e impedendole di uscire. Due giorni dopo, avrebbe replicato il gesto con modalità ancor più violente: dopo aver atteso l’uscita dell’ultima paziente, l’uomo avrebbe aggredito la ex, afferrandola al collo e tentando di baciarla contro la sua volontà. Solo il pronto intervento di un’infermiera, allarmata dalle urla, avrebbe interrotto l’aggressione.
Secondo la ricostruzione dell’accusa, le continue molestie hanno avuto un impatto devastante sulla vita quotidiana della dottoressa, che si è vista costretta a chiedere accompagnamento per tornare a casa e ha manifestato timori concreti per la propria sicurezza. Il comportamento ossessivo e ripetuto dell’ex partner ha compromesso anche la sua serenità professionale, inducendola infine a rivolgersi alle forze dell’ordine.
L’uomo, inizialmente, ha ricevuto un ammonimento da parte dell’autorità giudiziaria. Ora, a seguito della conclusione delle indagini preliminari, il fascicolo è pronto per essere discusso in sede processuale. La dottoressa è assistita dall’avvocato Antonio Palumbo.
Il caso mette in luce ancora una volta il fenomeno, troppo spesso sommerso, dello stalking tra adulti in ambito professionale, con vittime che si ritrovano isolate e costrette a convivere con una paura costante, anche nei contesti lavorativi.