Si è conclusa sabato mattina la fuga di Carmine Mazzotta, 51 anni, condannato a trent’anni di carcere per omicidio e latitante dall’8 marzo scorso, il giorno dopo la conferma della sua condanna definitiva da parte della Cassazione. I Carabinieri del Nucleo Investigativo di Lecce lo hanno rintracciato nascosto in un B&B di Torre Lapillo, località balneare della provincia salentina.
Mazzotta, riconosciuto colpevole dell’omicidio di Gabriele Manca, avvenuto nel 1999 tra Lizzanello e Merine, si era reso irreperibile immediatamente dopo la sentenza definitiva del 7 marzo 2025. La vittima, 21 anni, era stata assassinata con colpi di pistola alla schiena mentre tentava di fuggire da un agguato legato a contrasti nello spaccio di droga. I fatti, rimasti irrisolti per anni, sono stati chiariti grazie alle indagini dei Carabinieri del ROS e alle dichiarazioni di due collaboratori di giustizia, che hanno indicato Mazzotta come esecutore materiale del delitto.
Dopo aver raccolto indizi e testimonianze, i Militari dell’Arma hanno localizzato il latitante grazie a un’operazione strategica: due Carabinieri, fingendosi turisti, si sono infiltrati nella struttura ricettiva per identificare con certezza il sospetto. Una volta individuata la stanza, le pattuglie hanno circondato il B&B e fatto irruzione, cogliendo Mazzotta di sorpresa. Il 51enne, che si era registrato con un falso nome, non ha opposto resistenza ed è stato trovato in possesso di più telefoni cellulari e diversi cambi di abbigliamento.
Dopo l’arresto, Mazzotta è stato trasferito nel carcere di Lecce, dove dovrà scontare la pena definitiva. Sono in corso ulteriori accertamenti da parte della Direzione Distrettuale Antimafia e dei Carabinieri per ricostruire i mesi di latitanza e individuare eventuali complici che lo avrebbero aiutato a nascondersi.